IL COVO DI GIANNI NICCHI

Un albero di Natale che doveva essere ancora completato, una cena mai consumata, qualche pupazzo di peluche, uno stereo, foto di donne, nessuna valigia pronta o altri segnali che possano far pensare alla necessità di dover fuggire in poco tempo. Sono le immagini dell’appartamento al primo piano di un palazzo in via Filippo Juvara a Palermo, dove ieri sera è stato bloccato dagli uomini della “Catturandi” della Squadra mobile di Palermo il boss Giovanni Nicchi.

Dalle indagini sarebbe emerso che quello di via Juvara non era il covo principale di Nicchi, ma una base d’appoggio in cui il latitante si sarebbe rifugiato ieri sera. Un appartamento di proprietà di due persone che sono state fermate con l’accusa di favoreggiamento. L’appartamento, in cui la polizia è tornata questa mattina per un sopralluogo, è composto da un ingresso-soggiorno, una camera, una cucina e un bagno. E proprio nel soggiorno c’è un finto albero di Natale, bianco, che doveva essere ancora addobbato: sul pavimento gli agenti hanno infatti trovato delle scatole con le decorazioni.

In una vetrina accanto generi alimentari, diversi servizi di tazze e bicchieri, mentre sul tavolo un vassoio pieno di pasta e una vaschetta con del pesce. Dall’altro lato del piccolo salotto c’è invece un divano ed un mobile con uno stereo.

Dalle foto di mobili e suppellettili, sembra di essere di fronte ad un appartamento abitato da persone non agiate, come invece era Nicchi, che era anche stato fotografato dagli investigatori a New York a bordo di una limousine mentre sorseggiava champagne in compagnia di altre persone.

La cucina è invece una stanza piccola e buia con una finestra con le inferriate che affaccia su un cortile interno. E anche la camera da letto sembra essere piuttosto piccola. Giusto lo spazio per un letto con testata, un armadio con le ante a specchio, due comodini. E alle pareti tre immagini religiose: una madonna, due angioletti e un quadro con la sacra famiglia.

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