CINISI. CONFISCATI BENI PER 2 MLN DI € RICONDUCIBILI A GASPARE DI MAGGIO

Beni per 2 milioni di euro circa riconducibili a Gaspare Di Maggio, 49 anni, ‘reggente’ della famiglia mafiosa di Cinisi sono stati sequestrati dai carabinieri di Carini che hanno eseguito un decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Si tratta di conti correnti, libretti postali, appartamenti, proprietà terriere e superficiali, licenze di attività di autonoleggio e di distributore di carburanti poste a disposizione della Magistratura. Di Maggio è figlio di Don Procopio, ultranovantenne storico capo mafia di Cinisi, indicato da collaboratori di giustizia come componente della commissione provinciale di Palermo di Cosa Nostra, cui facevano parte, tra gli altri, Salvatore Riina, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Francesco Madonia, Bernardo Provenzano e Antonino Giuffrè, i Corleonesi, e risultava organicamente inserito come reggente nella famiglia mafiosa di Cinisi. Un suo fratello, Giuseppe, scomparve nel 2000 e dopo pochi giorni il cadavere, con un colpo di pistola alla nuca, fu rinvenuto in mare a circa due miglia dalla costa di Cefalu’, con i piedi zavorrati. Di Maggio è detenuto dal novembre del 2007 per associazione mafiosa finalizzata a omicidi, narcotraffico, estorsioni, controllo di appalti e forniture per opere pubbliche, e per aver favorito la latitanza dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Il geometra di Cinisi ha avuto ininterrotte vicende giudiziarie che lo hanno visto destinatario di diversi mandati e ordini di cattura nel tempo per associazione a delinquere di tipo mafioso, omicidi e altro, oltre ad essere imputato nei processi contro Mario Agate, Pietro Aglieri e Salvatore Riina. In base alla ricostruzione degli inquirenti, i beni sequestrati, tutti nel tempo intestati a prestanome al fine di renderne quanto più difficile possibile il collegamento con gli indagati, hanno un valore sproporzionato rispetto ai redditi del soggetto e della famiglia e sono ritenuti il frutto di attività illecite.   Il sequestro colpisce un immobile nel centro di Cinisi, un terreno in contrada Carruba di Gabbia sempre a Cinisi, un’area dove ha sede di un distributore di carburanti, la licenza di gestione dell’area di servizio sita sulla strada statale 113, un’impresa individuale di noleggio di autovetture da rimessa con conducente, conti correnti, libretti postali e buoni fruttiferi.

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