Carini, Monteleone replica all’ex sindaco di Cinisi su depuratore consortile
Il sindaco di Carini Giovi Monteleone replica all’ex sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo il quale, in una lettera aperta, gli ha attribuito la responsabilità del fatto che i liquami di Cinisi e Terrasini siano finiti nel depuratore consortile di Carini. Di seguito la replica integrale del primo cittadino di Carini.
“Caro avv. Palazzolo per me è un’assoluta novità questa tua notizia di un mio incontro o interlocuzione con l’assessore Contraffatto per la questione del depuratore consortile a Carini. Ho interloquito solo nelle sedi sede istituzionali con il commissario Rolle , con il commissario Giugni e con il commissario Cordaro e con il presidente pro tempore dell’Ati idrico prof Leoluca Orlando .
Sei pertanto pregato di riferirti a documenti e verbali istituzionali e pubblici dove l’opposizione al depuratore consortile è stata presentata solo da me sindaco di Carini, dal sindaco di Capaci Pietro Puccio , dal Sindaco di Torretta Damiano Scalici e dal sindaco pro tempore di Isola delle femmine Stefano Bologna. Quindi documenti scritti, e gli stessi colleghi sindaci , compreso il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci , possono testimoniare la mia posizione.
Preciso ed evidenzio che ho sempre detto che tu , dopo che avevi un un primo momento dato la tua disponibilità a un progetto di fattibilità tecnico economica per un depuratore consortile a Cinisi ove confluissero i reflui di Terrasini , poi hai cambiato idea ( leggo un verbale del consiglio comunale di Cinisi) e ciò ha comportato il cambio di destinazione del depuratore in contrada Ciachea nel territorio di Carini.
Non sono mai entrato nel merito delle motivazioni (avrai avuto le tue buone ragioni) che ti hanno portato al cambio d’idea ma dispiace apprendere questa tua dichiarazione fuorviante.
Naturalmente come ha fatto anche il mio collega sindaco Pietro Puccio abbiamo ritenuto da sindaci responsabili interloquire con i commissari per cercare nell’ambito di questo progetto ottenere dei miglioramenti e implementazioni dei sistemi fognari dei territori evitando di ricorrere a sedi giudiziarie che riteniamo non siano risolutive per i problemi ambientali dei nostri territori” .


