Ars, depuratore Carini: in audizione Giambona ha chiesto chiarimenti e trasparenza
“L’audizione di oggi in Commissione Territorio e Ambiente ha confermato la necessità di maggiore chiarezza sul progetto del depuratore consortile di Carini, un’opera strategica ma ancora segnata da diversi punti interrogativi”. Lo ha detto il vicepresidente del gruppo del Partito Democratico all’ARS, Mario Giambona, al termine della seduta che ha visto la partecipazione dell’assessore al Territorio e all’Ambiente, Giuseppa Savarino, del sub commissario nazionale per la Depurazione, Toto Cordaro, di sindaci, e loro delegati, dei comuni di Carini, Cinisi, Terrasini, Capaci, Isola delle Femmine e Torretta, oltre che alla presenza dei rappresentanti di numerose associazioni ambientaliste.
Nel corso della riunione, il sub commissario Toto Cordaro ha illustrato una relazione sullo stato del progetto e al termine la Commissione ha stabilito di aprire una fase di approfondimento che consentirà di presentare osservazioni e richieste di chiarimento.
Proprio in questo contesto, Giambona ha espresso alcune perplessità, sottolineando la necessità di un confronto più ampio e trasparente. “Nonostante la relazione del sub commissario, emergono diverse questioni non chiarite, a partire dalla compatibilità del progetto con il Piano di tutela delle acque e con la pianificazione territoriale vigente. In passato erano previsti più interventi distinti: due a Carini, uno a Cinisi e uno a Terrasini, mentre oggi si punta a un unico impianto consortile. Una scelta che merita di essere approfondita dal punto di vista ambientale e urbanistico”.
Il deputato del PD ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di verificare l’equilibrio del carico dei reflui, che verrebbero concentrati in un’unica porzione del golfo di circa 30 chilometri quadrati, e sulla capacità del nuovo sistema di rispondere alle direttive europee in materia di riuso delle acque e adeguamento delle reti fognarie di Carini e degli altri Comuni interessati. “Resta da capire – ha aggiunto – se questo progetto può realmente garantire la sostenibilità ambientale e la sicurezza gestionale dell’impianto nel lungo periodo. È fondamentale che il governo regionale si assuma la responsabilità delle scelte compiute, fornendo risposte chiare e documentate ai territori”.
Giambona ha infine ribadito che serve un dialogo vero con i sindaci, con le comunità locali, con le associazioni e con i cittadini, perché solo attraverso un confronto aperto e condiviso si possono evitare errori e garantire una soluzione efficace e sostenibile”.


