Montelepre, domani diretta Facebook della Messa Solenne in onore del SS. Crocifisso patrono del paese

Domani in diretta dalla Chiesa Madre di Montelepre, alle ore 11,00, sulla pagina Facebook di Tele Occidente “web”, la Solenne Celebrazione Eucaristica officiata dall’Arciprete don Dario Russo, in onore del Santissimo Crocifisso, patrono del paese.
L’origine del culto per il Santissimo Crocifisso, a Montelepre, è ignota e la sua memoria è affidata ad alcune fonti storiche.
Fino al 1751 il paese di Montelepre era posto sotto la protezione di “Maria SS. del Rosario”, ma secondo quanto attestato da un’antica tradizione, in quell’anno pervenne nella cittadina un simulacro del Cristo giunto a Palermo da paesi lontani, su una barca. Così dal 1752 il SS. Crocifisso divenne patrono di Montelepre e gli si tributarono i primi festeggiamenti.
Ma vi sono altre leggende in merito. Una di queste narra che l’autore della scultura, un monaco, ebbe difficoltà a realizzare il volto di questo Cristo, ma che lo stesso apparve miracolosamente, completo.
Un’altra leggenda racconta che il Crocifisso fu trovato in una grotta di Carini da alcuni abitanti di Montelepre. Da ciò’ nacque una disputa tra le due città per il possesso del Crocifisso, risolta caricando l’immagine su un asino che, lasciato libero, scelse Montelepre.
Da allora, ogni anno i monteleprini devono celebrare una festa in onore del Crocifisso, pena la perdita del simulacro.
In sintesi, la storia del Crocifisso di Montelepre è un intreccio di leggende, tradizioni e devozione popolare, che lo legano indissolubilmente alla comunità monteleprina, che lo venera come patrono e protettore.
Il simulacro si trova sopra l’altare maggiore della Chiesa Madre. La Croce su cui poggia il Cristo è di legno con fasce di pietra agata.
Lo stesso viene caricato su un’artistica “Vara” composta da un piedistallo su cui poggiano quattro colonne centrali di sostegno affiancate da otto colonnine – due per lato – sormontate da una decorazione scolpita nel legno di tipo corinzia, e tutte insieme reggono la cupola che è sormontata da una croce di legno dorata.
Al centro sotto la cupola viene posto il simulacro del Cristo e ai piedi, tre per lato, siedono i bambini.
I “congregati” e “portatori della Vara”, indossano una casacca rossa legata ai fianchi da cordelline e sul petto un medaglione con il Cristo a rilievo, sul loro capo un fazzoletto bianco legato alla nuca e il Capo Vara la sciarpa rossa legata alla vita.
Il rito processionale del culto al SS. Crocifisso si ripete da secoli con modalità di svolgimento e forme espressive rimaste per lo più invariate, coinvolgendo tutti gli strati sociali e gli abitanti del circondario, e richiamando molti emigrati che sentono ancora forte il legame con la terra natia.