Partinico, due arresti per l’omicidio di Antonino Arculeo: devono rispondere anche di distruzione di cadavere

Agenti della Squadra Mobile di Palermo, su delega della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad un provvedimento di fermo, emesso da quella Autorità Giudiziaria, nei confronti di due partinicesi: L.G. di anni 34 e M.D. di anni 47, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, del delitto di omicidio e di distruzione di cadavere, in pregiudizio del partinicese Antonino ARCULEO, di 72 anni, il cui corpo è stato rinvenuto semicarbonizzato nelle campagne di Alcamo nella tarda sera del 09 maggio scorso.
Il provvedimento è giunto al termine di serrate indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Palermo e dal Commissariato di P.S. “Partinico”, con la collaborazione della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di P.S. “Alcamo”, a seguito della denuncia di scomparsa dell’ARCULEO, presentata in data 08.05.2025 dal figlio di quest’ultimo, il quale riferiva che la vettura del padre era stata coinvolta, il giorno prima, in un incidente stradale nella cittadina alcamese e che uno dei occupanti si era dato alla fuga.
Le indagini, avviate, con il coordinamento della Procura della repubblica di palermo, anche sulla base di uno screening dei contatti dell’ARCULEO, consentivano di individuare L.G., abituale frequentatore del defunto, in territorio calabrese, dove aveva adottato cautele – come lo spegnimento del cellulare ed il taglio della barba – idonee a rendersi irreperibile; veniva, inoltre, individuato in M.D. l’occupante del veicolo incidentato che, dopo esser stato trasferito in ospedale, si era allontanato arbitrariamente, fornendo dati non veritieri quanto al recapito ed all’indirizzo di residenza.
Quest’ultimo si presentava peraltro al cospetto degli organi di p.g. con un indumento recante segni di bruciatura.
A seguito delle pressanti ricerche svolte dagli organi coinvolti nelle indagini, L.G. faceva rientro nel Comune di Partinico, conducendo gli inquirenti in un’area della campagna alcamese in cui era stato abbandonato il cadavere dell’ARCULEO poi dato alle fiamme, luogo peraltro già individuato mediante accertamenti sul dispositivo satellitare dell’autovettura del defunto.
In relazione al grave quadro indiziario emerso a carico di L.G. e di M.D. tanto a seguito di captazioni ambientali dei loro colloqui quanto sulla scorta delle dichiarazioni inattendibili rese dinanzi all’A.G. procedente, i due indagati venivano posti in stato di fermo ed accompagnati presso la Casa Circondariale “Lo Russo” di Palermo in attesa del rituale giudizio di convalida.
Il provvedimento precautelare è stato convalidato in data odierna dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, che ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per entrambi gli indagati.