Piana degli Albanesi, soppressa dal comune la sezione museale sulla strage di Portella della Ginestra

“L’Amministrazione comunale di Piana degli Albanesi ha deciso di archiviare la storia d’eccidio di Portella della Ginestra, la prima strage politico mafiosa della Repubblica Italiana”.
A scriverlo e’ l’Associazione dei familiari e dei sopravvissuti dell’eccidio del primo maggio 1947 evidenziando che “con il pretesto che occorreva «rispettare gli standard imposti dalla moderna museologia», il comune ha soppresso la sezione dedicata alla strage di Portella della Ginestra, nel palazzo Filippo Neri, una delle sed istituzonali, cancellando perfino la mostra documentaria “Portella della Ginestra 1947-1997: tra storia e memoria”, allestita dalla Biblioteca comunale di Palermo in occasione del cinquantesimo anniversario”.
“La vicenda di Portella della Ginestra, inserita adesso all’interno della minuscola sezione storica – prosegue la nota – è raccontata con alcuni filmati assemblati senza un filo espositivo e con due modestissimi pannelli espositivi i cui testi sono colmi di inesattezze storiche sia sulla vicenda di Portella della Ginestra sia sulla figura del dirigente del partito socialista e leader dei Fasci dei Lavoratori Nicola Barbato. Il tutto è stato realizzato in spregio alle più elementari norme amministrative e regolamentari. Incredibilmente, l’Amministrazione Comunale ha allestito le nuove sezioni, cambiato la denominazione, inaugurato il museo, pubblicato il catalogo e le brochure, creato un sito web, ecc. e solo dopo alcuni mesi e dopo le proteste dei cittadini ha ritenuto opportuno chiedere al Consiglio Comunale, in sfregio alla sua dignità e alle sue prerogative, di ratificare gli atti approvando un nuovo regolamento che sostituisse quello precedente approvato con la deliberazione consiliare n. 107/1994”.
L’associazione dei familiari e dei sopravvissuti della strage di Portella della Ginestra, nel sostenere che “mentre nella comunità di Piana degli Albanesi non si è rimarginata la ferita del Primo Maggio 1947, l’Amministrazione comunale incredibilmente con un colpo di mano vuole cancellare la memoria”, lancia un appello “alle più Alte Personalità dello Stato e al mondo della cultura, del lavoro, della politica, affinché si mobilitino per il rispristino della sezione espositiva sull’eccidio di Portella della Ginestra”.