Carini, le tele di San Castrense e dell’Assunta sono tornate al loro antico splendore

Le tele di San Castrense e dell’Assunta custodite nella Chiesa Madre di Carini sono tornate al loro antico splendore, grazie ad un certosino intervento di restauro finanziato con 50 mila euro dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali. 

Don Giacomo Sgroi Arciprete di Carini ha aperto la cerimonia di inaugurazione a cui hanno preso parte autorità civili e militari.

L’intervento sulle pregevoli opere d’arte ha permesso di scoprire anche l’autore della tela dell’Assunta,  dipinta nel 1795 da Giuseppe Testa.

Entrambe le tele sono state restaurate da  Roberta Campo, Loris Panzavecchia, Andrea Fedele, Giulia Nanfa e Maria Vitale, mentre Agnese Faulisi ha curato le indagini diagnostiche fotografiche.

Dietro le operazioni di restauro, oltre ai restauratori di Properart c’è stato un grande lavoro di squadra che ha coinvolto decine di persone e giovani del progetto Arte e Fede Carini coordinati dall’Architetto Lorenzo Talluto Referente dei Beni Culturali dell’Arcipretura di Carini.

Marcello Migliore, Massimo Migliore, Marcello Prano, Vito Basile e Salvo Failla si sono occupati del montaggio e smontaggio dei vari ponteggi, messi a disposizione da Antonio e Nino Padalino, e per le delicate operazioni di montaggio della tela. 

Giuseppe Cerrito ha messo a disposizione il suo furgone per il trasporto dei ponteggi.

Giuseppe Lo Piccolo, Vincenzo Giambanco, Francesco Failla, Salvatore Cerrito si sono occupati del trasporto e della ricollocazione di San Castrense.

Alberto Plano ha curato il lavoro grafico che è servito alla riproduzione della tela dell’Assunta, che ha sostituito l’originale per tutto il tempo del restauro.

Giovanni Caruso ha realizzato i nuovi ganci per il quadro di San Castrense. 

Tutte persone pubblicamente ringraziate sia dall’Arciprete di Carini Giacomo Sgroi che dall’Architetto Lorenzo Talluto nel corso della cerimonia di presentazione.

“Il restauro di queste due tele è una tappa molto importante in merito al lavoro di recupero che si sta attuando in questa parrocchia, non solo per le opere in sé, ma per quello che rappresentano- spiega l’architetto Talluto – la tela di San Castrense ha al suo interno una testimonianza iconografica di questa città, infatti vi è la raffigurazione di Carini di fine ‘600. La tela dell’ Assunta, oltre a essere una delle opere su tela più grandi e ad essere la tela dell’altare maggiore della Chiesa Madre, oggi assume un valore aggiunto perché ci restituisce il nome dell’autore e la data di realizzazione. Fino ad oggi, l’opera era attribuita ad Antonio Manno, ma in realtà, l’autore è Giuseppe Testa che si firma e data il quadro nel 1795. 230 anni dalla realizzazione del quadro e per la prima volta spostato e restaurato.

Giuseppe Testa, già autore degli affreschi della navata centrale della Chiesa Madre, della tela della Madonna del Carmine nella Chiesa degli Agonizzanti, da oggi, ancora di più, si afferma come uno degli artisti più significativi della storia dell’arte della nostra comunità.  Questi due restauri si aggiungono ai molteplici interventi di recupero dei beni culturali mobili nel tempo dell’Arcipretura di don Giacomo Sgroi”.

Dalla prossima settimana si darà il via ad un nuovo intervento di restauro all’interno dell’Oratorio del Santissimo Sacramento, che verrà eseguito dalla dottoressa Veronica Barcellona e ancora il restauro dell’organo della Chiesa Madre e della vara del Crocifisso, in attesa degli ultimi step burocratici.

“Insomma – conclude Talluto – un lavoro continuo e incessante al fine di preservare e valorizzare l’eredità ricevuta e tramandarla a chi verrà dopo di noi”.

Don Giacomo Sgroi, arciprete di Carini, ha accolto per l’occasione in Chiesa Madre il sindaco Giovi Monteleone, il deputato Regionale Marco Intravaia, l’assessore comunale ai beni culturali Salvatore Badalamenti e carabinieri della locale stazione. 

L’evento culturale è stato allietato da intermezzi musicali eseguiti dal maestro Vincenzo Buzzetta all’organo e da Marco Buzzetta all’oboe. 

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