San Giuseppe Jato, “acquisto lecito”: assolto ex sorvegliato speciale

Era stato rinviato a giudizio per non aver dichiarato l’acquisto di un immobile: assolto dal Tribunale di Palermo il cinquantasettenne Calogero Martorana.
L’uomo era stato condannato per associazione mafiosa e aveva scontato due anni di reclusione. Nel 2011 era stato inoltre sottoposto a misura di sorveglianza speciale. Di qui l’obbligo per 10 anni, in base al codice antimafia, di comunicare al nucleo di polizia tributaria tutte le variazioni patrimoniali superiori a 10.329 euro. Nell’estate del 2019 la moglie ha acquistato, per 30 mila euro, un magazzino a San Giuseppe Jato da adibire a negozio di fiori. In seguito ai controlli patrimoniali, due anni dopo la Guardia di Finanza di Partinico lo ha denunciato per l’omessa comunicazione dell’acquisto.

Martorana rischiava così una condanna da due a sei anni di reclusione ed il sequestro del bene. Ad assistere l’imputato, che ha scelto il rito abbreviato, c’era l’avvocato Liborio Maurizio Costanza. La difesa ha dimostrato che l’imputato non era tenuto a comunicare l’acquisto perché dal 2004 i due coniugi hanno scelto il regime della separazione dei beni. Così come riportato anche nell’atto di compravendita dell’immobile e nelle stesse visure fatte dagli agenti delle Fiamme gialle. L’acquisto, secondo l’avvocato difensore, sarebbe inoltre riconducibile ai proventi dell’attività commerciale della moglie, che non sarebbe dunque una “prestanome”. La stessa Guardia di Finanza aveva inoltre escluso che i beni in possesso della famiglia Martorana potessero essere il frutto di attività illecite. Di qui la richiesta di assoluzione accolta dal giudice Paolo Magro con formula piena.

Trent’anni fa Martorana era uno dei picciotti che, il 4 ottobre del 1994, eseguirono a Castellammare del Golfo una “spedizione punitiva” contro la villa di un urologo palermitano. Il medico si era rifiutato di pagare il pizzo. Così, con armi in pugno, trenta rapinatori capeggiati da Giovanni Brusca sequestrarono il custode e saccheggiarono l’abitazione. 

di Leandro Salvia Gds

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