Cinnaminson-NJ, Natale Amato nuovo presidente di Carini Iod all’XI Gala Dinner annuale (Video)

Cambio della guardia nell’associazione culturale del Nord America Carini Ieri Oggi e Domani.
All’XI gala dinner annuale del sodalizio che unisce i carinesi che risiedono tra la Pennsylvania, il New Jersey e la Virginia, alla presenza di autorità consolari italiane e governative statunitensi, è stata ufficializzata l’elezione del neo Presidente Natale Amato di Harrisburg che succede a Maurizio Randazzo allo scadere dei 5 anni del suo mandato.

Oltre 300 le persone intervenute all’appuntamento annuale organizzato al The Merion di Cinnaminson NJ, alla presenza del Console Generale d’Italia a Philadelphia Cristiana Mele, del rappresentante consolare Luigi Guglielmello, del presidente del Comites di Philadelphia Giudice Raffaele Sposato, dei segretari avv. Fabio Cione e Domenico D’Alicandro e, del Senatore dello Stato della Pennsylvania John Di Santo.

La serata allietata dall’intrattenimento musicale dei Calypse Venuto Brother, oltre a momenti di pura spensieratezza ha previsto anche il conferimento del titolo di Uomo dell’Anno al Cavaliere e Commendatore Luigi Patitucci per i meriti e gli alti contributi dati alla comunità italiana, attraverso il suo impegno professionale, ma soprattutto sociale, essendo stato per decenni collaboratore del quotidiano America Oggi, conduttore di programmi radiofonici in collaborazione con Rai Italia, corrispondente consolare e socio di prestigiose associazioni Italo- americane come la Niaf dedite a promuovere la cultura tricolore del bel paese negli Stati Uniti. Un particolare riconoscimento è’ stato invece conferito alla memoria di Salvatore Mignano, da tutti ricordato come Toto’ Mignano o “Mignanieddu”, storico macellaio di Carini recentemente scomparso.

Cresciuto nel dopoguerra, tra gli stenti e la fame, rimasto orfano di padre a 18 anni, Totò Mignano ha cercato fin da subito di crearsi un futuro, facendo diversi lavori, dall’ ebanista, al muratore, ma la sua passione di sempre fu quella della macelleria. Rifutò perfino il posto fisso alle ferrovie pur di perseguire il suo sogno.
Dapprima eredito’ quella di famiglia, in via R.Pilo, dove le cose non andarono bene al punto che dovette tornare a fare il muratore per poter onorare i debiti che aveva accumulato con la bottega che fu alla fine costretto a chiudere. Poi nel 1968, grazie ai preziosi consigli di un mediatore che lui non finì mai di ringraziare, riuscì a comprare una piano terra proprio di fronte alla vecchia macelleria. La fortuna da allora in poi cominciò a girare: sposo’ la sua Pina, dopo cinque anni arrivarono i figli, uno dopo l’ altro, riuscendo a dare loro un tetto e a sposarli come prevede la tradizione.

L’omaggio è stato ritirato dal cavaliere Salvatore Giambanco che ha letto in sala i ringraziamenti della famiglia di Totò Mignano, scritti dal figlio Pino.
“Ricevere questo ricoscimento è motivo di grande orgoglio, significa riconoscere nell’ operato di mio padre qualcosa di buono. La nostra macelleria, come del resto tutti gli altri negozi di quartiere, è stata da sempre punto di riferimento nel centro storico di Carini, luogo in cui sono passate diverse generazioni, luogo di vita sociale, comunitaria. Mio padre non è stato un eroe – scrive ancora Pino Mignano – mio padre si è giocato il suo ” sogno americano” qui nella sua terra, nella sua Carini, è stato sicuramente più fortunato di tanti che hanno dovuto lasciare famiglia e gli affetti ed emigrare, ma nessuno gli ha regalato nulla, tutto è stato frutto del sua tenacia e perché no, della sua testardaggine. A nome mio e della mia famiglia – ha concluso – vi ringrazio per questo riconoscimento. Mio papà ne sarebbe stato felice”.

L’associazione Carini Iod da anni organizza eventi e serate di gala finalizzati non solo a consentire ai carinesi sparsi nel Nord America di riunirsi in un momento di pura convivialitaa’, per ricordare i vecchi tempi trascorsi nell’amata Carini e rinnovare le migliori tradizioni del paese natio, ma anche per raccogliere fondi utili a finanziare progetti culturali e sociali per portare in alto il nome di Carini, della sua storia e dei suoi usi e costumi nel mondo. Molteplici sono state le iniziative che dalla sua fondazione si è intestata, come il restauro del Cristo Morto che viene portato in processione per la “Sulita’” del Venerdì Santo, o l’acquisto di un mezzo di trasporto per disabili donato all’associazione Speranza, giusto per citarne alcuni.
Alcuni fondi raccolti ieri sera sono destinati al progetto dello scrittore Vito Badalamenti “Alla ricerca di Laura”:uno studio certosino mirato a ricostruire la vera storia della Baronessa di Carini Laura Lanza che ha suscitato l’interesse della Soprintendenza ai Beni Culturali. Altri saranno utilizzati per organizzare qui negli Stati Uniti il Carnevale Carinese, con l’antica tradizione dei bizzarri e singolari travestimenti
in una mega festa che coinvolgerà tutti i carinesi d’America. Altro progetto in cantiere, fortemente voluto dal responsabile delle Pubbliche Relazioni di Carini Iod Salvo Marsala, quello di sancire un gemellaggio con il club dei Carinesi d’America di Brooklyn. Un patto di fratellanza finalizzato ad unire le comunità dei Carinesi che vivono tra New York, New Jersey, Pennsylvania e Virginia.
Nel corso del Gala dinner, infine, sono stati presentati coloro i quali rivestono le varie cariche sociali in Carini Iod.
Vicepresidente è stato eletto Federico Davi’ di Harleysville. Il direttivo è composto dal segretario Franco Failla, dal Tesoriere Maurizio Randazzo, dal responsabile delle Pubbliche Relazioni Salvo Marsala, dal Portavoce Vito Badalamenti, dal responsabile in Sicilia Gianfranco Lo Piccolo e dal responsabile dei Social Media Gabriella Carcioppolo.
Quattro i nuovi ingressi nella dirigenza dell’associazione: Rosario Finazzo, Giuseppe Ferranti, Rosario e Salvatore Monterosso. Consiglieri di Carini Iod sono invece Ignazio Caruso,
Pietro Carcioppolo, Vittorio Enzo Failla, Alessandro Pecoraro, Antonio Cusumano, Antonio Sparacio e Filippo Failla. Infine i probiviri sono Giovanni Aiello, Angelo Genova e Vincenzo Cutietta.

Di Loredana Badalamenti

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