San Cipirello, il campo di calcio a 5 trasformato in tempio del degrado

Era stato finanziato con 261 mila euro per favorire il rispetto delle regole. E’ diventato invece un ritrovo per balordi che lo hanno depredato e vandalizzato. Il progetto Pon del Ministero dell’Interno si chiamava “Io gioco legale” e nel 2011 finanziava in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia la realizzazione di impianti sportivi per “la pratica di attività utili a favorire la diffusione di comportamenti orientati alla positiva socializzazione e al rispetto delle regole”. Il campo di calcio a 5 di via Papa Giovanni a San Cipirello, realizzato e collaudato nel 2018 e mai utilizzato, è diventato un tempio al degrado e all’inciviltà. In particolare gli spogliatoi, dove in questi ultimi tre anni sono stati divelti gli infissi e trafugati i pannelli solari. Qualcuno ha rubato i cavi elettrici e portato via l’impianto idrico. Danneggiati anche i sanitari e il ribassamento in cartongesso. Gli spogliatoi sono così diventati un cumulo di macerie circondate da scritte sataniche, bestemmie e parolacce.

Uno scempio frutto di un combinato disposto tra adulti specializzati nei furti e minorenni lasciati allo sbando. I primi hanno saccheggiato la struttura e i secondi l’hanno devastata. E dopo aver distrutto tutto, alcuni ragazzi hanno continuato a frequentarla per fumare, ubriacarsi e far baldoria. Qualche residente della zona sostiene che dei minorenni la utilizzino, senza pudore, anche per consumare rapporti sessuali. A conferma ci sono profilattici e un test di gravidanza lasciato per  terra. A guidarci in questo viaggio nello scempio è l’assessore alle Politiche giovanili, Vincenzo La Milia: “Stiamo facendo ripulire la struttura che verrà recintata e messa in sicurezza per scongiurare che qualcuno possa farsi male. Nei giorni scorsi –infatti – è stato acceso un fuoco sul manto in erba sintetica”.

I residenti del quartiere da tempo lamentano la presenza di schiamazzi e intemperanze la sera ad opera di giovanissimi refrattari a qualsiasi rimprovero. “Non hanno timore degli adulti – raccontano -. Ci sfidano”. Qualche caso è stato già segnalato ai carabinieri della stazione cittadina.  Il campetto di giorno viene utilizzato anche dai ragazzi che, in assenza di altre strutture, giocano a pallone.

Quella del campetto di calcio a 5, mai inaugurato nè utilizzato, è una storia che ha inizio nel 2011. In via Papa Giovanni c’erano un prato ed un albero. Uno spazio verde demaniale e incolto che veniva utilizzato per le attività ginniche all’aperto degli alunni della scuola media. L’area si trova adiacente al plesso “Caronia”. Nel 2011 il Comune decide di partecipare ad un bando del Ministero dell’Interno e viene ammesso al finanziamento di 261 mila euro. Il Pon Sicurezza “Io gioco legale” finanziava in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia la realizzazione di impianti sportivi per la pratica di attività utili a favorire la diffusione di comportamenti orientati alla positiva socializzazione e al rispetto delle regole. Nel 2017 viene presentato il progetto esecutivo e il 1 giugno parte l’iter per l’affidamento dei lavori. L’importo è 180.989 euro che servono per realizzare un campo di calcetto scoperto in erba sintetica, gli spogliatoi e la recinzione. A luglio la Centrale unica di committenza, che ha sede a San Giuseppe Jato, apre le offerte ed aggiudica la gara all’impresa “Oceania restauri” di Partinico. L’indomani un’altra impresa partecipante presenta però un ricorso, che viene accolto. La gara viene così revocata in autotutela e l’iter si inceppa. Bisogna attendere novembre per una nuova gara, che viene aggiudicata alla ditta “Farel impianti” di Agrigento, con un ribasso del 29,92%. Il Comune chiede ed ottiene dal Ministero un proroga “eccezionale” per completare entro marzo del 2018.

A lavori ultimati emergono però alcune criticità: il campo, senza porte da calcio e più piccolo rispetto a quelli omologati, si trova a ridosso di un muro di sostegno inclinato. Sopra c’è terra ed il parcheggio della scuola. Resta così chiusa ed inutilizzata. Nel frattempo  nasce una polemica tra ex amministratori comunali delle due giunte che si sono susseguite. Nel giungo del 2019 il Comune viene commissariato per mafia. L’anno dopo arrivano la pandemia, il lockdown ed una lunga “zona rossa”, che trasforma il campetto in “zona franca” per ladri, vandali e ragazzini sbandati.

Di Leandro Salvia

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