Alcamo, spaccio di droga tra Sicilia, Lazio ed Albania: chiuse indagini per 35 indagati

L’avviso della conclusione delle indagini fa emergere uno spaccato della società alcamese dove lo spaccio e il consumo della droga è un sempre più dilagante, come, fra l’altro, denunciato più volte dal Sert. Le indagini riguardano l’operazione della polizia di Alcamo dello scorso 6 ottobre denominata «Oro bianco». Da venti inizialmente indagati ora ne figurano 35 nell’avviso delle conclusioni delle indagini per le quali gli avvocati hanno venti giorni di tempo per presentare i ricorsi. Poi il gip dovrà decidere se archiviare o rinviare a giudizio. Il blitz della squadra mobile e polizia di Alcamo scattò il 6 ottobre scorso. Vennero eseguiti una serie di arresti fra Alcamo e Partinico nell’ambito di un traffico di droga che aveva Latina come epicentro. Gli approvvigionamenti dall’Albania e dal Sud-America. Il pubblico ministero ha accolto l’ipotesi investigativa della polizia di Alcamo e le prove ritenute sufficienti per la conclusione delle indagini. Va sottolineato che subito dopo gli interrogatori di garanzia e dei ricorsi, lo scorso ottobre, al tribunale della Libertà solo uno degli indagati, Giuseppe Vilardi, si è vista alleggerire la misura cautelare, dal carcere agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’inchiesta ha toccato altre quindici persone fra Alcamo, Partinico e Trappeto per un totale di 35. Tutte sono state anche sottoposte a perquisizione domiciliare da parte della sezione investigativa del commissariato di Alcamo e dalla squadra mobile di Trapani. Sono state rinvenute modiche quantità di droga : marijuana, hashish e cocaina. Lo spaccio raggiunto anche il mondo delle professioni. Fra i nuovi 15 indagati, infatti anche un noto parrucchiere, un infermiere in servizio nel Palermitano e un macellaio, noto alle forze dell’or – dine. Nessuna delle persone sottoposte a perquisizione ha ricevuto provvedimenti restrittivi o cautelari in quanto i fatti contestati risalgono a più di tre anni fa. Le misure dell’ope – razione “Oro Bianco” avevano invece raggiunto, oltre a Giuseppe Vilardi, anche gli alcamesi Francesco, camionista, e Giuseppe Di Giovanni, padre e figlio, il primo incensurato e il secondo già in carcere per mafia; il partinicese Gioacchino Guida, detenuto per altre condanne; gli alcamesi Giuseppe Scarpulla di 49 anni, Salvatore Regina 42enne, Daniele Mascali e Antonio Vilardi, entrambi ventinovenni. A tutti gli indagati è stata notificata la conclusione delle indagini. Le misure restrittive vennero emesse dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. A coordinare le indagini il pm Alessia Sinatra. Tra le altre persone raggiunte da avvisi di garanzia per spaccio e detenzione di cocaina e marijuana pure un noto ristoratore di Castellammare del Golfo. Le indagini, avviate nel 2017 dai commissariati di Alcamo, Castellammare e Mazara nonché della squadra mobile, poi concluse nel 2019, hanno permesso di monitorare, in alcuni frangenti, affari per oltre 150.000 euro.

Di Giuseppe Maniscalchi

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