San Giuseppe Jato, arriva lo scioglimento per infiltrazioni mafiose

Il Consiglio dei Ministri ieri sera, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha deliberato l’affidamento a una commissione straordinaria della gestione del Comune di San Giuseppe Jato, già sciolto in seguito alle dimissioni del sindaco Rosario Agostaro e della maggioranza dei consiglieri comunali.


Il provvedimento arriva “in considerazione delle accertate forme di condizionamento dell’amministrazione locale da parte di organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267”. L’accesso ispettivo al comune  era stato disposto il 30 settembre dello scorso anno dal Prefetto di Palermo Giuseppe Forlani. E si era concluso il 30 marzo, dopo una proroga di tre mesi. L’obiettivo era verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso. Dopo l’arrivo degli ispettori il sindaco annunciò le sue dimissioni presentate l’8 ottobre.

“Mi scuso per questa assurda vicenda – scrisse Agostaro- e per questi avvenimenti che mi portano a concludere anticipatamente il mio mandato. La situazione che stiamo vivendo non mi consente di continuare a svolgere con serenità un compito con tutto l’impegno di sempre e la determinazione necessaria. E’ stata una straordinaria avventura improntata sul rispetto, sulla legalità vera e sulla consapevolezza di avere operato scelte positive”.

Dal momento delle dimissioni di Agostaro ha preso l’incarico di facente funzioni un commissario nominato dalla Regione. Sino ad oggi è stato in carica Salvatore Graziano che venne nominato con decreto del Presidente della Regione il 13 novembre del 2020.

 Le sue competenze sono state quelle di svolgimento delle funzioni in sostituzione del sindaco, della giunta e del consiglio comunale. Sarebbe dovuto restare in carica sino alla prima tornata elettorale utile, che era stata fissata per il prossimo 10 ottobre.

A questo punto, con il sopravvenuto scioglimento, non si terranno più le elezioni locali almeno per i prossimi 18 mesi.

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