Castellammare del Golfo, dal 22 al 25 luglio torna il Festival “Contaminazioni”

Dal 22 al 25 luglio presso il Castello di Baida torna il Festival Contaminazioni, giunto alla sua 8° edizione. Si presenta in veste nuova quest’anno dopo la pausa da Covid della scorsa estate. Ancora in presenza, ma in un luogo appartato, lontano dai clamori della città per tornare a una dimensione più raccolta ma anche più solida, più vicina alle radici di ciò che siamo e siamo stati.

“Abbiamo bisogno di riflettere, di rischiare parole nuove per raccontare questa realtà capovolta dopo il naufragio del mondo” dicono gli organizzatori “per questo abbiamo scelto di ritrovarci al Castello di Baida, a pochi chilometri da Castellammare, luogo di grande pregio storico e paesaggistico, fuori dalle rotte turistiche tradizionali e immerso nella bellezza della campagna siciliana.  Il posto ideale in questo tempo strano di confinamenti e aperture a ritmo alternato. Si potrà partecipare in presenza solo su prenotazione, ma gli eventi resteranno aperti all’esterno attraverso la diretta sulla pagina Facebook del Festival”.  Anche la scelta degli ospiti non è casuale: autori e soprattutto autrici “a chilometro zero” che offriranno una grande varietà di spunti di riflessione sulla nostra storia presente e passata. Da “Le ferite”, racconti di 14 tra i più noti scrittori italiani contemporanei (qui rappresentati da Evelina Santangelo) per celebrare i 50 anni di attività di Medici Senza Frontiere;  a “Gerusalemme ,la storia dell’altro”  riflessione sull’amicizia in una “città-voliera” martoriata da conflitti antichi,  scritto da Paola Caridi  per i ragazzi ma di un’attualità sconcertante alla luce degli ultimi accadimenti in Medio Oriente; all’analisi dell’opera di Raymond Carver a cura di Luca Briasco, uno dei più raffinati critici e traduttori di letteratura americana che completa dal vivo il suo ciclo di lezioni già avviato on line durante l’inverno scorso. Il Festival chiude domenica 25 luglio  con “L’inverno dei Leoni”, storia dell’ascesa e del declino della famiglia Florio e al contempo affresco di storia siciliana e palermitana a cavallo tra ‘800 e ‘900, egregiamente raccontata da Stefania Auci, che si avvia a bissare il successo internazionale de “I Leoni di Sicilia” con questo suo nuovo romanzo.

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