Carini, la Chiesa Madre apre sportello di ascolto per inclusione sociale e lavorativa (Video)

Aprirà i battenti  martedì 11 maggio, nel centro storico di Carini, un nuovo sportello di ascolto per l’inclusione sociale e lavorativa.

L’iniziativa, resa possibile grazie ai fondi dell’8 per mille devoluti alla  Caritas italiana, è stata ideata e richiesta dall’Arciprete di Carini Don Giacomo Sgroi,   a cui sta a cuore il recupero sociale e culturale del territorio carinese, al fine di individuare i bisogni della comunità per offrire occasioni concrete di aiuto.

Lo sportello sarà operativo nel complesso del Rosariello che insiste nella via Giosue’ Borsi’. L’attività sarà condotta da psicologi ed esperti nell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e le fasi dell’azione di accompagnamento saranno: accoglienza, informazione, bilancio personale, sostegno psicologico, assessment delle competenze, counselling.

La comunità ecclesiale  verrà  coinvolta nella fase di individuazione e selezione dei destinatari del progetto,   denominato “Sulle orme di Francesco” e che segue,  come principi di base quelli enunciati nell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì, sulla cura della casa comune” e in particolare,  i concetti di ecologia integrale e di bene comune. L’idea è quella di sviluppare percorsi di accompagnamento e inclusione sociale e lavorativa attivando un servizio stabile di ascolto. Coloro che volessero usufruirne,  nel rispetto delle misure anticovid, potranno prendere appuntamento al numero di telefono 3475153574.

 L’esigenza di questo sportello nasce a seguito dell’emergenza sanitaria che,  ha indubbiamente acuito i fattori di criticità e di fragilità già presenti  nel  territorio di Carini, con nuove povertà e una disoccupazione sempre più dilagante.

 Durante i mesi di lockdown la Caritas della parrocchia della Chiesa Madre   è stata impegnata a continuare a garantire sostegno e supporto ai poveri e ai bisognosi, attraverso la distribuzione di beni e alimenti alle tante famiglie che sopravvivevano grazie al lavoro sommerso e a occupazioni occasionali o saltuarie che, a causa delle misure di contenimento, non era più possibile svolgere. Si trattava per lo più di “invisibili”, cioè persone non sostenute da alcuna misura di protezione sociale (reddito di cittadinanza, CIG straordinaria, etc). Nella primavera dello  scorso anno la stessa chiesa madre di Carini era divenuta un centro di accoglienza, ascolto dei bisogni e di distribuzione di generi alimentari e aiuti economici ai nuclei familiari che si erano trovati improvvisamente nell’indigenza. Molte famiglie hanno potuto ricevere assistenza, grazie alla generosità dei fedeli e agli aiuti della Caritas. Adesso, con questo nuovo sportello, l’Ariciprete don Giacomo Sgroi intende ampliare l’offerta di aiuto, dando voce agli ultimi al fine di tutelarne e difenderne i diritti umani e per donar loro un po’ di pace e speranza.  

 

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