Operazione Cutrara : arriva richiesta di rinvio a giudizio per la mafia castellammarese

Arriva la richiesta di rinvio a giudizio per i 21 indagati dell’operazione   “Cutrara”, l’inchiesta coordinata dalla Procura antimafia di Palermo e condotta dai carabinieri del reparto operativo di Trapani che, lo scorso mese di giugno, ha riacceso i riflettori sui rapporti fra mafia castellammarese, politica e Cosa Nostra statunitense. La prima udienza è prevista per venerdì 15 gennaio. Il blitz colpì  “don Ciccio Tempesta”, all’anagrafe Francesco Domingo, 64enne di Castellammare del Golfo che, avrebbe saputo rigenerarsi mantenendo saldi i rapporti anche con la mafia italo-americana.   Rischia il rinvio a giudizio anche il sindaco della cittadina costiera, Nicolò Rizzo.   A lui, in un primo tempo indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, adesso viene solo contestato il reato di favoreggiamento reale con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa.  A Rizzo i pm contestano un “faccia a faccia”tra lui e il padrino Francesco Domingo. Un incontro avvenuto nel giugno 2019 a casa del genitore della compagna di Rizzo. Indagato per favoreggiamento reale è infatti anche Francesco Ancona 90 anni. La Procura di Palermo ha ricostruito l’incontro e ha svelato le ragioni. Il sindaco Rizzo, per i pm sapeva che recandosi a casa di Ancona, avrebbe trovato ad attenderlo il capo mafia Francesco Domingo. Oggetto dell’incontro trovare un immobile dove sistemare la comunità alloggio per anziani “Madre Teresa“, della quale Domingo  sarebbe stato  socio occulto.    Gli altri indagati, alcuni dei quali sottoposti a misura di custodia cautelare in carcere,  sono: Francesco Ancona, 90 anni, Diego Angileri, 83 anni, Felice Buccellato, 79 anni (ai domiciliari), Vito Di Benedetto, 54 anni, Rosario Antonino Di Stefano, 51 anni (sottoposto all’obbligo di dimora), Lilla Di Bartolo, 50 anni, Nicola Di Bartolo, 42 anni, Francesco Di Bono, 56 anni ex Presidente del Consiglio Comunale di Trapani, Camillo Domingo, 63 anni (in carcere),  Francesco Foderà, 64 anni, Salvatore Labita, 41 anni, Daniele La Sala, 40 anni (ai domiciliari), Salvatore Mercadante, 35 anni (in carcere),   Gaspare Maurizio Mulè, 54 anni (in carcere),  Antonino Sabella, 63 anni (in carcere), Sebastiano Stabile, 73 anni (ai domicliari), Francesco Stabile, 61 anni (in carcere), Carlo Valenti, 42 anni (in carcere) e Francesco Virga, 50 anni (anch’egli in atto detenuto).      

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