Omicidio Di Matteo, Arcivescovo Pennisi : “i boss si convertano per riparare il male fatto” (Video)

Lunedì prossimo ricorre il 25° anniversario della uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, il dodicenne sequestrato e sciolto nell’acido dai mafiosi dopo 779 giorni di prigionia, per punire il padre diventato collaboratore di giustizia. E mentre il Presidente del Parlamento della Legalità Internazionale Nicola Mannino ha coinvolto tutte le scuole affinchè in classe  svolgano un’ora di lezione dedicata alla memoria della vittima innocente di mafia, sullo spietato omicidio arriva una riflessione dell’Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi che condanna chi ha commesso quell’atroce delitto e prega affinchè il Signore li converta per riparare il male fatto. Giuseppe Di Matteo venne rapito da un commando di sicari di Cosa nostra guidato da Gaspare Spatuzza e Salvatore Grigoli, poi entrambi pentiti, assassini rei confessi di Padre Puglisi. Il ragazzino si trovava in un maneggio nei pressi di Monreale dove faceva equitazione  quando,  nel  novembre del 93,  venne preso in ostaggio per indurre il padre Santino – collaboratore di giustizia – a ritrattare le sue accuse e le rivelazioni che stava facendo su Riina e sulle stragi del 1992. Il bambino fu tenuto sequestrato fino all’11 gennaio del 1996, quando fu ucciso. Il suo corpo, oramai provato da una lunga detenzione, nel corso della quale era stato tenuto anche attaccato al muro come un animale, fu sciolto nell’acido. Per questo sequestro concluso con la morte del piccolo è stato condannato a 20 anni di carcere anche il 57enne Giuseppe Costa, tornato in manette il mese scorso con una nuova accusa di associazione mafiosa. Fu lui che mise a disposizione dei capimafia la sua casa di campagna, nella frazione di Purgatorio.

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