Isola delle Femmine, i resti rinvenuti nella diga Garcia appartengono ai Maiorana?

I brandelli di una maglietta con marca  visibile e un pezzo di scarpa sono stati recuperati insieme ai  due cadaveri riemersi dal fondo della Diga “Garcia-Mario Francese” a metà dicembre. Si tratta di reperti utilissimi al riconoscimento delle vittime che la direzione distrettuale antimafia di Palermo ha affidato ai carabinieri del Ris di Messina, così come l’estrazione del Dna dalle ossa recuperate per la successiva comparazione con persone legate a soggetti scomparsi nell’ultimo decennio. Tra le ipotesi più accreditate, così come ha anticipato ieri il quotidiano Repubblica,  quella che i resti possano appartenere agli imprenditori palermitani Antonio e Stefano Maiorana spariti nel nulla il 3 agosto del 2007 dal loro cantiere edile ad Isola delle Femmine. Investigazioni scientifiche sono in corso sia per stabilire una datazione certa di ossa e reperti, che sul blocco di cemento ritrovato per accertarne la provenienza, qualche tratto distintivo che, possibilmente conduca al cantiere di Isola delle Femmine dove, secondo le indagini, Antonio Maiorana ebbe la sua ultima lite con alcuno dei suoi soci. Un eventuale riscontro farebbe luce sull’inchiesta del pm che indagano sul costruttore Francesco Paolo Alamia, ormai deceduto e su Giuseppe Di Maggio, figlio del boss di Torretta, Lorenzo.  Il prossimo 3 marzo il gip è chiamato a decidere sulla richiesta di archiaviazione e alla luce di questo rinvenimento i pubblici ministeri sperano per quella data di avere già gli esiti dei militari del Ris per procedere, eventualmente alla riapertura del caso. Ad avvalorare l’ipotesi che i due cadaveri riemersi dalla diga Garcia possano essere quelli di Antonio e Stefano Maiorana, secondo l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Rossella Accardo, ex moglie di Antonio e madre di Stefano, il fatto che il ritrovamento sia avvenuto in un territorio che si incrocia con un misterioso personaggio dell’inchiesta sugli scomparsi. “Nelle intercettazioni- rivela Frazzitta – Alamia avrebbe confidato ad un tale Perrotta o Pirrotta, che risiede nella zona della diga Garcia, la fine che avrebbero fatto i Maiorana. Nella trascrizione di una conversazione avvenuta il  10 settembre del 2015 tra Francesco Paolo Spinelli titolare di una ditta e Dario Lopez, persona vicino ai Maioranza si legge: “gli ha dato una spi…. Poi particolare tensione”. Secondo il legale di Rossella Accardo, questo Perrotta  sarebbe stato vicino ad Antonio Maiorana, visto che “ le sue tracce sarebbero emerse nelle prime indagini, prima di questa intercettazione e il suo ruolo venne considerato secondario per la ricostruzione del caso ancora avvolto nel mistero.  

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