Tangenti sanità, 3 patteggiamenti, 6 riti abbreviati, 1 ordinario

Conclusa l’udienza preliminare dell’indagine sul giro di tangenti da 600 milioni di euro nella sanità siciliana. Accolta, dal gup Antonella Consiglio  la richiesta del rito abbreviato per sei dei dieci imputati. In tre hanno deciso di patteggiare la pena, mentre uno soltanto verrà giudicato con il rito ordinario.

Hanno scelto il rito che prevede lo sconto di un terzo della pena sia l’ex direttore dell’Asp di Trapani ed ex responsabile della centrale unica acquisti della Regione Fabio Damiani (che di fatto gestiva tutte le gare d’appalto della sanità siciliana), sia l’ex direttore dell’Asp Antonino Candela, al momento dell’arresto coordinatore regionale della struttura Covid-19. Gli altri imputati giudicati in abbreviato sono Francesco Zanzi, ceo della società romana Tecnologie sanitarie, Angelo Montisanti, amministratore della Siram, Salvatore Navarra presidente di Pfe e Giuseppe Taibbi, il mediatore legato a Candela.

Il giudice per l’udienza preliminare, dopo il via libera dei pubblici ministeri Giacomo Brandini e Giovanni Antoci, ha poi accolto la richiesta di patteggiamento a 4 anni e 2 mesi di Salvatore Manganaro considerato il faccendiere legato al manager Damiani, quella di 4 anni e 6 mesi per Ivan Turola e di 5 anni per il responsabile operativo delle tecnologie sanitarie Roberto Satta. Al dibattimento del rito ordinario andrà soltanto Crescenzio De Stasio. 

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