Terrasini, tragedia Nuova Iside: l’autopsia a Matteo Lo Iacono rivela frattura cranica

Non si hanno ancora i risultati istologici ma,  dall’esame autoptico eseguito dal professore Paolo Procaccianti sul corpo senza vita di Matteo Lo Iacono, è stata rilevata  una frattura al cranio. Dettaglio che, il medico legale di fiducia incaricato dalla famiglia Lo Iacono, crede possa essere compatibile con una caduta all’indietro che il pescatore può avere fatto a bordo del motopesca Nuova Iside di cui, si sono perse le tracce nella notte tra il 12 e il 13 maggio scorsi, tra Ustica e San Vito Lo Capo. Ma per il necroforo, la sola frattura cranica non può avere determinato la morte del marinaio vittima del misterioso nubifragio; solo gli esami istologici potranno dare un quadro completo sulle cause che hanno determinato il decesso. Contestualmente, secondo Procaccianti, sarebbe auspicabile riesumare il cadavere di Giuseppe Lo Iacono, sepolto 24 ore dopo il suo ritrovamento in mare,  per esaminare eventuali lesioni che possano ricondurre ad altri fondamentali dettagli per arrivare alla verità.

Mentre proseguono le ricerche  del relitto e del comandante 27enne Vito Lo Iacono, ancora disperso, ogni tassello od indizio, venuto fuori nella ricostruzione della tragedia in mare, avvalora sempre più la tesi portata avanti dai loro familiari  e cioè che, il peschereccio si sarebbe inabissato non per il vento di scirocco, ma dopo uno speronamento  o  collisione con una nave mercantile o petroliera in rotta, quella notte, nella stessa area.   Sulla vicenda indaga la procura di Palermo, il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vincenzo Amico. Insieme  stanno coordinando le indagini della guardia costiera che,  sta proseguendo le ricerche in mare con l’ausilio di mezzi della Marina e dell’Aeronautica Militare.   

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