Terrasini, tragedia Nuova Iside: forti rumori registrati dalla scatola nera della nave Vulcanello

Arrivano nuove indiscrezioni sulla tragedia della Nuova Iside, il peschereccio della marineria di Terrasini affondato in circostanze ancora da chiarire nella notte tra il 12 e il 13 maggio scorsi tra San Vito Lo Capo e Ustica.

Secondo quanto pubblica la testata online Live Sicilia, su ordine del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e del sostituto Vincenzo Amico, i tecnici incaricati di analizzare i contenuti della scatola nera sequestrata alla nave Vulcanello che, la sera della tragedia si trovava sulla stessa rotta della Nuova Iside, non avrebbero rilevato delle registrazioni audio, ma dei rumori e delle indicazioni che farebbero ipotizzare ad un rallentamento della velocità. Forse a causa di una collisione che può avere provocato il ribaltamento del motopesca. Il bastimento sarebbe già stato ispezionato dai sommozzatori e non sarebbero state trovate tracce di collisione, ma non è escluso che vi saranno controlli successivi.

In ogni caso, al momento, non risulta nessuno iscritto nel registro degli indagati.

Sempre secondo Live Sicilia, le indagini stanno proseguendo anche con le audizioni dell’equipaggio della petroliera e le ricerche del relitto in mare grazie a mezzi subacquei della Marina Militare che, nei luoghi ispezionati hanno già rinvenuto una tavola di legno appartenente presumibilmente alla Nuova Iside.

Lo stesso verrà inviato al cantiere dove è stato costruito il motopesca partito da Terrasini con a bordo Matteo, Giuseppe e Vito Lo Iacono; quest’ultimo ancora disperso in mare.

Domani, a mezzogiorno, i sindaci di Terrasini e di Cinisi, Giosuè Maniaci e Giangiacomo Palazzolo, ad un mese dal naufragio, deporranno una corona di fiori, in memoria delle vittime, sulla banchina in cui veniva ormeggiata la Nuova Iside. Una cerimonia a cui parteciperanno i familiari e le autorità marittime, civili, militari e religiose.

Intanto, il legale delle famiglie Lo Iacono, Aldo Ruffino, è in attesa dell’autorizzazione per poter procedere alla riesumazione della salma di Giuseppe Lo Iacono, per sottoporla all’autopsia, così come richiesto dalla vedova Cristina Alaimo, per accertare le cause della morte del marito.

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