Naufragio Nuova Iside, i Ris rilevano sulla Vulcanello tracce di vernice diversa (Video)

Tracce di vernice diversa dai colori della petroliera Vulcanello, sono stati rilevati sul bastimento dai carabinieri del Ris di Messina e, dai sommozzatori della Guardi Costiera, nel corso della prima parte dell’accertamento irripetibile che si è tenuto ieri, nel porto di Augusta,  sulla nave che,  secondo l’inchiesta della procura di Palermo, la sera del 12 maggio  si trovava sulla stessa rotta del peschereccio di Terrasini Nuova Iside, affondato a circa 10 miglia a nord di Capo San Vito in misteriose circostanze.

Nella tragedia in mare, hanno perso la vita Matteo, Giuseppe e Vito Lo Iacono, quest’ultimo ancora disperso.

Alle meticolose operazioni, disposte dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Vincenzo Amico che,  puntano a ricostruire l’eventuale dinamica dell’accaduto, era presente l’avvocato Aldo Ruffino, legale incaricato dalle famiglie delle vittime del naufragio.

Gli accertamenti proseguiranno martedì prossimo per ispezionare l’altra parte della nave. Nella stessa giornata sono attesi i risultati del laboratorio di analisi chimiche dei Ris di Messina che, hanno prelevato 25 campioni da analizzare.  

I magistrati titolari dell’inchiesta, Ennio Petrigni e Vincenzo Amico puntano sull’ipotesi che la Vulcanello abbia avuto una collisione con la Nuova Iside mentre nella sala comandi non ci fosse nessuno che vigilava. Dettaglio che emerge dai rumori registrati dalla scatola nera della petroliera, privi di audio vocale. Inoltre, la sera del 12 maggio, intorno alle 23,00 è stato registrato il rallentamento della velocità di rotta dell’imbarcazione. Da una prima analisi del tracciato radar sarebbe emerso che le due imbarcazioni potrebbero essere entrate in contatto; i due punti distinti che le tracciavano, per un momento si sarebbero sovrapposte. Ma i Pm non si sentono di escludere neanche l’ipotesi che, il passaggio della petroliera possa aver generato un’onda anomala può aver fatto capovolgere la Nuova Iside, poi affondata in un punto in cui la profondità del mare è di oltre 1.400 metri. Ciò, non scagionerebbe comunque, sotto il profilo delle responsabilità, i quattro indagati accusati di omicidio colposo e omissione di soccorso: G.C. di 45 anni, di Procida, comandante della petroliera, G.C. di 26 anni di Palmi ed M.J. di 53 anni, di Constanta in Romania, entrambi ufficiali di plancia in servizio sulla Vulcanello e B.R. di 74 anni, di Roma è l’amministratore delegato della società armatrice Augustadue del gruppo Mednav.

In ogni caso, avendo già individuato il relitto, la stessa Nuova Iside, non appena recuperata,  potrebbe mostrare i segni di ciò che è realmente accaduto quella sera.

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