Capaci intitola 5 alberi alle vittime della strage del 23 maggio 1992

Sono passati 28 anni da quel 23 maggio 1992 quando a Capaci, sulla strada del ritorno da Roma, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro vengono uccisi dalla mafia in un attentato che segnerà per sempre la storia del Paese. Alle 17:58, al passaggio con la scorta per Capaci, 1000 kg di tritolo sistemati all’interno di fustini in un cunicolo di drenaggio sotto l’autostrada esplodono investendo in pieno il corteo di auto e uccidendo sul colpo gli agenti di scorta. Un’ora e sette minuti dopo l’attentato, Giovanni Falcone muore dopo alcuni disperati tentativi di rianimazione. Francesca Morvillo, sua moglie, morirà verso le 22:00. Sono iniziate con l’intitolazione di 5 alberi, a Capaci, le commemorazioni per ricordare le vittime di quell’eccidio. Questa mattina, nel 28° anniversario dell’eccidio,  il sindaco Pietro Puccio, insieme ad una delegazione di giunta e Consiglio Comunale, ha apposto le targhette con i nomi sui giovani arbusti, recentemente piantumati sul lato destro della strada che porta proprio il nome del magistrato assassinato dalla mafia e che, si trova all’ingresso del paese.

Inoltre, accogliendo l’invito rivolto dalla Fondazione Falcone con l’iniziativa “Palermo chiama Italia al balcone”, l’amministrazione comunale di Capaci, già nelle prime ore del mattino del 23 maggio, ha esposto dai balconi e dalle finestre di Palazzo Conti Polo, sede dell’ente locale, delle lenzuola bianche, così come accadde 28 anni fa, quando i cittadini di Palermo e provincia riempirono la città di bianco per dire “No alla mafia”.

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