San Cipirello, l’ex sindaco Geluso querela un imprenditore che lo avrebbe minacciato

“Sei un pezzo di sbirro e cornuto”. Sono gli insulti che un imprenditore di San Giuseppe Jato avrebbe rivolto all’ex sindaco di San Cipirello Vincenzo Geluso. Quest’ultimo, si è presentato alla locale caserma dei carabinieri per denunciare l’accaduto e sporgere querela contro colui che lo avrebbe offeso e minacciato e che sarebbe pure stato in procinto di aggredirlo fisicamente se non fossero intervenute altre persone presenti che, avrebbero assistito all’episodio. L’ex amministratore, decaduto dalle sue funzioni pubbliche per gli effetti dello scioglimento delle cariche elettive disposto dal Consiglio dei Ministri per infiltrazioni mafiose, avrebbe raccontato agli investigatori che, nel pomeriggio di ieri, mentre si trovava all’interno di un autolavaggio di via Mazzini, a bordo di una smart sarebbe arrivato S.L.G. e, vedendo Geluso, si sarebbe fermato ed avrebbe cominciato a schernirlo e a minacciarlo fino a tentare lo scontro fisico. Le persone presenti che, Geluso ha mensionato nell’esposto quali testimoni, sarebbero riusciti a bloccare l’imprenditore e ad evitare il peggio. Nel frattempo, sul posto, sarebbe arrivata anche la compagna dell’uomo che, sarebbe riuscita a convincerlo ad andare via,  mentre avrebbe proferito frasi incomprensibili verso la vittima degli insulti. Non sono chiare le motivazioni che avrebbero spinto l’imprenditore jatino ad inveire contro l’ex sindaco Geluso, ma tra i due vi era già stato un precedente analogo che, aveva già spinto l’allora amministratore a denunciarlo dopo essere stato insultato e minacciato nel palazzo comunale e, per il quale vi è gia’ in atto un procedimento penale presso la Repubblica di Palermo. L’imprenditore in questione, denunciato e querelato da Vincenzo Geluso, sarebbe sentimentalmente legato alla destinataria della confisca di beni del valore di mezzo milione di euro, notificata ieri dalle fiamme gialle, quale ex legale rappresentante di un’azienda dedita alla raccolta dei rifiuti, accusata    di evasione e di avere utilizzato schede di carburante false per attestare costi in realtà mai sostenuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture