Partinico, omicidio Ana Di Piazza, oggi autopsia e conferma fermo
Il brutale omicidio di Ana Di Piazza a Partinico oggi sarà ulteriormente al vaglio degli inquirenti con due importanti passaggi. Ci sarà l’autopsia sul corpo della donna all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo dove la salma è stata trasferita e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ovviamente risultati attesi entro i canonici 60 giorni per il deposito della perizia. Esame autoptico che servirà a confermare nel dettaglio come la vittima è morta. Secondo il racconto del reo confesso Antonino Borgia, 51 anni, la donna è stata accoltellata e poi anche bastonata alla nuca. Scontata la convalida del fermo dello stesso omicida. Intanto vanno avanti le indagini anche se il quadro oramai appare essere abbastanza chiaro: Borgia ha ucciso la donna con una serie di coltellate e l’ha finita poi con delle bastonate sulla nuca. Ad incastrarlo anche le telecamere di videosorveglianza di un villino nei pressi del quale è avvenuta la prima parte dell’aggressione, vicino contrada Foce a Balestrate, e la testimonianza di due donne che hanno assistito alla seconda colluttazione, avvenuta nei pressi della statale 113 a Partinico dove poi è stato ritrovato il corpo martoriato della donna abbandonato nel folto canneto di contrada Margi. Il movente è ancora in fase di ricostruzione nei dettagli anche se grosso modo il quadro è altrettanto chiaro. Al momento c’è la sola confessione dell’omicida che sostiene di avere ucciso Ana al culmine di una violenta lite. Ai carabinieri l’uomo ha evidenziato di avere commesso il gesto perchè impaurito e arrabbiato dalle minacce della trentenne la quale gli avrebbe chiesto denaro per portare avanti la gravidanza figlia oltretutto della relazione avuta con lui e che andava avanti da circa un anno. Borgia ha anche sostenuto che la giovane l’avrebbe minacciato che se non avesse avuto questi soldi avrebbe raccontato tutto alla sua attuale compagna. Ora però vengono fuori altre testimonianze, come quelle delle amiche più intime della vittima le quali invece han fornito tutt’altra versione. Ana non avrebbe minacciato l’uomo ma gli avrebbe chiesto un aiuto economico per portare avanti la gravidanza essendo lei impossibilitata ad affrontare le dovute spese non potendo contare su un lavoro stabile e ben retribuito. L’ipotesi, che comunque dovrà essere suffragata, è che l’omicidio possa essere maturato magari anche perchè l’imprenditore avrebbe voluto che quella gravidanza si interrompesse. Episodio di inaudita violenza che ha anche fatto scattare delle reazioni come quella dell’associazione “Humana Iura” che, oltre ad esprimere condanna e preoccupazione per quanto accaduto, rilancio il proprio impegno “a contribuire a quella rivoluzione culturale che possa sconfiggere ogni forma di violenza sulla metà dello stesso cielo”. “Quanto accaduto – aggiunge Rifondazione comunista di Partinico – dimostra quanto ancora, purtroppo, siamo lontani dall’avere sconfitto quella cultura di tipo patriarcale e maschilista, nei contenuti e nelle pratiche, tanto subdola quanto fortemente radicata”.