Partinico, una quercia a Gerusalemme in memoria del Giudice Antonino Giannola

Una quercia a Gerusalemme per ricordare il primo giudice, originario di Partinico,  ucciso in Italia. In memoria di Antonino Giannola,  oggi, nella foresta presidenziale di Tzora, sulle colline di Gerusalemme, è stata sistemata una quercia in prossimità di quelle intitolate agli altri 27 magistrati assassinati dalla criminalità, nei pressi della stele commemorativa, alta 7 metri, con inciso l’elenco dei magistrati uccisi. Sulla stele è riportata la frase: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Nato a Partinico nel 1906, Giannola era presidente del Tribunale di Nicosia, quando fu ucciso a colpi di pistola, il 26 gennaio del 1960, durante una udienza. All’assassino, che prima di sparare urlò che voleva “uccidere la giustizia”, furono concesse le attenuanti dell’infermità mentale. Sposato e padre di tre figli allora ancora minorenni, Antonino Giannola è stato riconosciuto come “vittima del dovere”, ma è l’unico caso in cui ai familiari di un magistrato ucciso non è stato riconosciuto alcun risarcimento poichè le leggi susseguitesi nel tempo hanno limitato gli indennizzi ai fatti accaduti dopo il gennaio del 1961. Una ferita indelebile che è stata sanata parzialmente, a dicembre 2018, con l’inserimento del nome del giudice nell’elenco delle “Rose spezzate” dell’Anm, grazie alle sollecitazioni dei tre figli – Silvano, Isabella e Italo – e all’interessamento del ministero della Giustizia e del Csm.    In ricordo del magistrato Antonino Giannola c’è un busto e una piazza a Nicosia in provincia di Enna, ultima sua sede di lavoro. E portano il suo nome anche vie a Partinico ed Alcamo.


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