Mazzette alla Regione, scontro nell’incidente probatorio tra Vito Nicastri e Paolo Arata

Per la prima volta faccia a faccia, dopo gli arresti e lo scoppio dello scandalo delle mazzette alla regione per favorire l’iter di nuovi impianti energetici Vito Nicastri e Paolo Arata si sarebbero scontrati durante l’incidente probatorio voluto dal sostituto procuratore Gianluca De Leo e dall’aggiunto Palolo Guido.  Il cosiddetto re dell’eolico e il consulente della Lega per i temi energetici si sarebbero screditati a vicenda.  «Sei un bugiardo, stai mentendo» è arrivato a gridare in aula Paolo Arata a Vito Nicastri, il suo grande accusatore, ma il Gip Guglielmo Nicastro lo ha subito bloccato intimandogli  di non aprire più bocca per non costringerlo a cacciarlo fuori dall’aula.  L’alcamese Vito Nicastri, da qualche settimana, ha scelto di collaborare con gli inquirenti, confermando l’esistenza di una mazzetta da mezzo milione di euro destinata a funzionari regionali: 100 mila euro subito e il resto ad affare concluso. Tesi confermata in aula da Nicastri che ha indicato pure i destinatari delle mazzette, mentre Arata provava a smentirlo.  Difeso dagli avvocati Sebastiano Dara e Mary Mollica, il «re dell’eolico» ha confermato in toto quanto aveva già detto nei tre interrogatori di garanzia subito dopo l’operazione della Dia di Trapani che ha coinvolto anche Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia responsabile del programma della Lega sull’Ambiente, ed il figlio Francesco, oltre che Alberto Tinnirello, dirigente dell’assessorato regionale all’Energia, e il partinicese Giacomo Causarano, funzionario dell’assessorato regionale al Territorio. Nicastri senior ha parlato del suo rapporto in particolare con Paolo Arata, sottolineando che il figlio del consulente della Lega si fosse appositamente   trasferito in Sicilia per avere rapporti più vicini con lo stesso Nicastri ed in particolare con il figlio Manlio, quest’ultimo accusato di intestazione fittizia. Tra i soldi sborsati quelli destinati a velocizzare le autorizzazioni per la realizzazione degli   impianti di biometano a Calatafimi,  e  Francofonte.

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