Alcamo, assolto l’ex senatore Antonio Papania

La Corte di Appello di Palermo ha ribaltato la sentenza emessa in primo grado, assolvendo “per non avere commesso il fatto” l’ex senatore alcamese Nino Papania, dall’accusa di concorso in voto di scambio. Stesso verdetto pure per l’agricoltore Filippo Renda e Massimiliano Ciccia, quest’ultimo collaboratore di Papania. Il Presidente del collegio giudicante della Corte di Appello Maria Elena Gamberini e i Consiglieri Mario Conte e Luisa Anna Cattina,  hanno inoltre disposto, per Papania, Ciccia e Renda, la revoca dei risarcimenti alle parti civili che, in primo grado, erano stati stabiliti dal giudice per le udienze preliminari di Trapani Lucia Fontana. Confermata invece la condanna dell’operaio Giuseppe Bambina e del geometra Giuseppe Galbo che avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. In primo grado avevano subito tutti condanne fra 6 e 8 mesi ciascuno, con la condizionale.  Il gup aveva anche riconosciuto alle numerose parti civili un simbolico risarcimento del danno, ma uno più consistente, 10 mila euro, all’avvocato Nicolò Solina, che era stato candidato sindaco di Alcamo nel 2012. Il processo, infatti, riguardava la tornata elettorale delle amministrative di quell’anno.  L’inchiesta era partita da un attentato incendiario subito da Nino Papania. Secondo l’accusa, che non ha retto al vaglio della Corte di Appello, l’ex senatore avrebbe agevolato l’accreditamento di alcune cooperative che, inserendosi nel circuito del Banco Alimentare, avrebbero assegnato pacchi di cibo in cambio di voti a un candidato vicino allo stesso Papania che, in primo grado venne assolto dall’accusa di associazione a delinquere, ma condannato per il voto di scambio. Accusa da cui è stato pure scagionato con la nuova sentenza.

 

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