Castellammare del Golfo, operazione Palude, l’11 luglio burocrati ed imprenditori a processo

Fissata al prossimo 11 luglio, l’udienza preliminare del procedimento giudiziario scaturito dall’operazione Palude che vede coinvolti l’ex dirigente del Comune di Castellammare del Golfo, Simone Cusumano, i due imprenditori castellammaresi Antonio e Severino Caleca e, l’ingegnere Antonino Stabile, libero professionista al quale Cusumano avrebbe conferito un incarico per i lavori di riqualificazione dell’ufficio comunale. Tutti dovranno comparire davanti al tribunale di Trapani. Cusumano e i Caleca, finirono agli arresti domiciliari e solo pochi giorni fa sono tornati liberi in attesa del processo che si svolgerà con il rito ordinario. Per Cusumano l’accusa è di corruzione e turbata libertà procedimentale per la scelta del contraente, gli altri tre invece devono rispondere di corruzione. Cusumano, difeso dagli avvocati Antonino Gucciardo, Ernesto Leone e Aurelio Cacciapalle, e i Caleca rappresentati dai legali Luigi Pipitone e Massimo Motisi, furono arrestati lo scorso 27 novembre nell’ambito dell’indagine condotta dalle fiamme gialle, portata avanti su due diversi filoni; uno riguardava Cusumano e i Caleca, l’altro l’ex capo del genio civile di Trapani, l’alcamese Giuseppe Pirrello anche lui recentemente tornato in libertà. Dalle intercettazioni è uscito il nome di Simone Cusumano che, secondo l’accusa, avrebbe sistematicamente agevolato i due noti imprenditori Antonio e Severino Caleca, titolari di altrettante società di costruzione e di estrazione di pietre, attraverso l’assegnazione e l’affidamento diretto di appalti e lavori pubblici in somma urgenza, in violazione della normativa in materia. In cambio, l’ex burocrate avrebbe ottenuto gratuitamente un terreno su cui installare due impianti eolici. Per i finanzieri, in diversi casi, gli imprenditori avrebbero ottenuto l’aggiudicazione di appalti pubblici, nonostante l’irregolarità della posizione contributiva che l’avrebbe esclusa, con offerte caratterizzate da forti ribassi, potendo contare per l’appunto sulle varianti in corso d’opera. Su Pirrello diversi gli episodi contestati: ad essere documentato ad esempio un affidamento diretto ad un’impresa con la formula della «somma urgen-za». In cambio, il funzionario del Genio civile trapanese avrebbe ottenuto dallo stesso imprenditore uno sconto cospicuo rispetto all’originario credito vantato nei confronti di una società che opera nel settore delle energie rinnovabili.

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