Partinico, maxi confisca di beni riconducibili all’imprenditore Stefano Parra

Maxi confisca di beni riconducibili all’imprenditore partinicese 52 enne Stefano Parra. Così come scrive oggi in esclusiva il giornale di Sicilia, i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo hanno deciso di sottrargli definitivamente un impianto per la produzione di energia elettrica, aziende edili, cave, quote societarie, terreni e immobili per svariati milioni di euro, poiché rilevata una forte sperequazione tra i redditi dei presunti titolari di 4 aziende edili e di calcestruzzo, considerati suoi prestanome, ed i loro investimenti per avviare le società. Stefano Parra, nel 2000 venne arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa, perchè ritenuto vicino alla cosca di Partinico. Venne pure condannato. Poi, sembrò aver cambiato strada e si avvicinò al mondo dell’antiracket, addirittura sottoscrivendo l’impegno del «patto degli edili» per non pagare più il pizzo e denunciare ogni forma di estorsione». La Direzione Investigativa Antimafia però è convinta che Parra non abbia mai rotto certi suoi legami con la mafia locale. Peraltro, secondo i giudici, le sue ricchezze sarebbero legate al suocero Leonardo D’Arrigo, borgettano, considerato un influente esponente della cosca mafiosa partinicese. il patrimonio finito sotto chiave venne quantificato in circa 360 milioni di euro. Adesso cinque delle 9 imprese che erano state sequestrate e pure alcuni immobili di pregio sono stati restituiti. Il resto passerà nelle mani dello Stato.

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