Capaci, casse comunali prosciugate, niente stipendi ai dipendenti (Video)

Le casse del Comune di Capaci sono a secco. Il sindaco Pietro Puccio lo aveva preannunciato nell’ultima seduta consiliare nel corso di un lungo intervento. La grave crisi finanziaria che sta attraversando l’ente locale mette persino in discussione il pagamento degli stipendi dei dipendenti e, blocca di fatto, ogni intervento amministrativo. Svariate le cause che, secondo quanto riferito in aula dal primo cittadino, avrebbero determinato la situazione attuale, a cominciare dalla legge finanziaria del 2019 che ha ridotto la capacità di anticipazione di cassa portandola da 5/12 a 4/12, “una manovra che mette in gioco una somma pari a € 700.000,00 che avrebbe di già assicurato il pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio ai dipendenti e, di pagare le discariche e i lavoratori di ATO e Temporary”. Allarmante, la situazione analizzata dal primo cittadino di Capaci sui pignoramenti subiti dal comune che, alla fine del 2018 sono lievitati ad oltre un milione di euro.
L’atto d’accusa del Sindaco è impietoso: parla di “passate gestioni irresponsabili che, hanno provocato pignoramenti fatti due volte, somme non svincolate, un pignoramento di Riscossione Sicilia per cartelle esattoriali non pagate da diversi anni, senza che nessuno si accorgesse di nulla. Nel 2017, secondo quanto dichiarato dal sindaco Pietro Puccio, il comune di Capaci non avrebbe neppure versato i contributi Inps, impedendo all’ente locale di ottenere il Durc utile ad incassare circa 170 mila euro dall’Asp che, dal 2017 non eroga più un centesimo al comune per le medicine. Per fronteggiare la grave situazione finanziaria e recuperare liquidità, l’attuale Giunta si è adoperata a disimpegnare diverse somme pignorate, come quella di Riscossione Sicilia che da sola ammonta complessivamente a circa € 700.000,00. Il Comune di Capaci ha aderito alla nuova rottamazione delle cartelle prevista dal decreto decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019 che consentirà di pagare l’importo del debito al netto delle sanzioni e degli interessi dovuti, risparmiando diverse decine di migliaia di euro”. Secondo Puccio, tutto questo è il frutto di una gestione dissennata delle finanze pubbliche locali fatta in passato.

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