Dalla Regione trasferimenti ridotti per i comuni, sindaci in rivolta: “servizi a rischio”

Arriva la mazzata per i Comuni Siciliani superiori ai 5000 abitanti, che si vedranno diminuire del 28% le risorse trasferite dalla Regione. Un taglio che potrebbe costringere molti comuni a dichiarare il dissesto o a ridurre drasticamente i servizi forniti ai cittadini. Ma oltre il danno arriva anche la beffa, con i comuni più piccoli di 5000 abitanti che incasseranno più di quelli più grandi.

Per fare alcuni esempi, se Balestrate lo scorso anno ha ricevuto 454.000 euro, quest’anno ne riceverà 333.000. Borgetto nel 2016 460.000 euro, nel 2017 355 mila. Terrasini, prima 626.000, oggi 468.000. Montelepre passa dai 441.000 euro ricevuti nel 2016 ai 350 mila di quest’anno.

Riceveranno invece le stesse somme rispetto agli passati, i comuni più piccoli, che in alcuni casi, come detto, ricevono più di quelli più popolosi. E così Giardinello riceverà 368.000 euro, Trappeto 289.000 euro.

I sindaci dei comuni penalizzati sono già sul piede di guerra. “Garantire i servizi e vedersi ridotti i trasferimenti diventa sempre più un’equazione impossibile.” afferma il sindaco di Balestrate Vito Rizzo.

Le somme stanziate riguardano l’ultima parte dei 282 milioni del fondo per le autonomie locali. La norma del 2014 prevede che per tutelare i comuni sotto i 5000 abitanti, i loro importi non possono essere decurtati.

Rizzo, che è anche consigliere regionale dell’Anci, l’associazione dei comuni siciliani, fa sapere di aver chiesto “un incontro urgente al presidente dell’Ars e ai capigruppo, immediatamente dopo la loro elezione, con l’obiettivo di rimediare al taglio dei fondi ai comuni stabilito dalle decisioni legislative del precedente governo e sulle quali si basa il decreto firmato dagli assessori Grasso e Armao.”

Inoltre l’Associazione dei comuni siciliani chiede di porre in essere il reintegro del 28 per cento dei fondi per i comuni medi e grandi, essendo la somma oggi individuata, e comunicata alla stampa dall’Assessore Bernadette Grasso, assolutamente insufficiente e inferiore del 28% rispetto al 2016 e pari ad un terzo del fondo di pochi anni fa.

“Tutto ciò – conclude Rizzo – anche in prospettiva di una prossima seduta della Conferenza Regione -Autonomie locali finalizzata a ridefinire i criteri di ripartizione dei fondi destinati agli enti locali.”

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