Audizione dei sindaci di Borgetto e Partinico in Commissione Regionale Antimafia

Sono stati ascoltati individualmente questa mattina, in commissione regionale antimafia, i sindaci di Borgetto e Partinico.

Il primo ad essere sentito è stato l’amministratore di Borgetto, Gioacchino De Luca, convocato a Palazzo dei Normanni, così come il suo collega Salvo Lo Biundo, a seguito dell’inchiesta giudiziaria in corso sulle presunte estorsioni subite da entrambi, dal direttore di Tele Jato, Pino Maniaci.

De Luca, contattato telefonicamente, ci ha riferito “di avere risposto a tutte le domande che i deputati regionali gli hanno posto e di essere tranquillo e sereno”.
A chiedere l’audizione dei due sindaci era stato per primo il deputato regionale Piero Alongi del nuovo centro destra; richiesta che i loro colleghi hanno accolto.

“L’audizione è durata complessivamente oltre un’ora. Tante domande e molte risposte – ha sottolineato il vertice dell’importante organismo Nello Musumeci – di cui non possiamo diffondere nulla. La seduta che si è appena conclusa – ha detto – è stata segretata. Ricordo che noi, ci occupiamo di investigazioni politico-amministrative e che eventuali paralleli procedimenti giudiziari in corso, non ci competono”.

Il sindaco di Partinico, Salvo Lo Biundo, raggiunto anch’egli telefonicamente, riferisce che “la Commissione Antimafia non è entrata nel merito specifico della vicenda Maniaci, poiché coperta dal segreto istruttorio”, ma di avere posto i quesiti sul clima in cui l’amministratore opera nella propria comunità.
Nello specifico, i deputati hanno chiesto a Lo Biundo “se, la sua attività amministrativa, fosse caratterizzata da pressioni o minacce subite dalla malavita locale o da chicchessia.

Il primo cittadino Salvo Lo Biundo ha raccontato “diversi episodi inquietanti, personalmente subiti”, informando la Commissione Regionale Antimafia anche di “alcune denunce formalizzate in passato nei confronti del direttore di Telejato Pino Maniaci, in difesa dei propri dipendenti comunali che avrebbero subito attacchi mediatici discriminanti”.

Lo Biundo, ha sottolineato agli esponenti della Commissione di “avere sempre operato per salvaguardare l’immagine del Comune di Partinico, di avere tenuto a dovuta distanza certi personaggi discutibili, e di essersi speso affinchè tutti i beni confiscati alla mafia nel proprio territorio venissero utilizzati per fini sociali”.

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