Carini, bufera all’interno della segreteria cittadina del Pd

E’ bufera nel Partito Democratico di Carini. Riunitosi sabato scorso, in auto convocazione, il circolo locale ha di fatto defenestrato il segretario cittadino Paolo Virzì e dato mandato di indirizzo, confronto e riorganizzazione, ad un nuovo organismo di gestione.

“All’assemblea hanno partecipato il Segretario Provinciale del Pd Carmelo Miceli, tutti i consiglieri comunali eletti nelle fila del partito (ad eccezione del consigliere Valeria Gambino) e – si legge in una nota – la maggioranza assoluta degli iscritti”.

Il “direttorio”, è composto dall’intero gruppo consiliare formato da Franceco Palazzolo, Dario Armetta, Claudio Armetta, Pierangela Messeri, Cosimo Savasta e Valeria Gambino (quest’ultima assente giustificata), da 3 componenti storici del circolo, Titti Basso, Enzo Evola e Francesco Armetta e dal Segretario dei Giovani Democratici Delia Alamia, inserito per funzione.

Il nuovo organismo ha preso incarico di organizzare a breve una riunione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovì Monteleone, assente in assemblea, cosi come il suo assessore Franco Candela, per capire insieme quali scenari si intravedono, in assenza di nuove determinazioni, all’esito dell’imminente dichiarazione di dissesto e, per avviare il percorso che porti all’individuazione del nuovo segretario del circolo locale.

Al termine dell’ampio dibattito sulla situazione economica dell’ente locale, attivato grazie al confronto con i consiglieri comunali, è stata espressa la volontà di indire un’assemblea pubblica da concordare con le altre forze della maggioranza al fine di trovare le migliori soluzioni per la salvaguardia dell’ente, dei lavoratori, con particolare riferimento ai precari e, dei cittadini carinesi.

Ma ad animare il dibattito arrivano le dichiarazioni di Paolo Virzì che – scrive in una nota – “in qualità di segretario del circolo PD della città di Carini, tengo a precisare che l’assemblea cittadina convocata da una parte degli iscritti al circolo, risulta illegittima ed in contrasto con le regole e modalità di partecipazione previste e disciplinate dallo statuto regionale e dal regolamento cittadino che, ai sensi dell’art. 13 prevede che la convocazione dell’assemblea degli iscritti sia deliberata dall’esecutivo o dal coordinamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti”.

Per cui, secondo Paolo Virzì, l’autoconvocazione contrasta con il citato articolo del regolamento cittadino.

“Poiché la situazione in cui versa il circolo di Carini non permette di operare correttamente – prosegue Virzì nella nota – si è chiesto l’intervento della segreteria regionale e degli organi preposti a tutela dell’operato degli organismi democraticamente eletti all’interno del circolo e ciò ai sensi dell’art.3 comma 1 del regolamento che disciplina il funzionamento delle commissioni di garanzia”.

“Come già ribadito in precedenti occasioni, il partito – conclude Paolo Virzì – non può essere considerato proprietà privata o un’attività a conduzione familiare, né potrà mai diventare strumento di ricatti politici, ma deve vivere nel rispetto delle regole, che devono essere osservate in primis da coloro che occupano ruoli dirigenziali, come quello di segretario provinciale Carmelo Miceli”.

Le dichiarazioni di Virzì, così come l’azione avviata dagli iscritti al partito, fanno trapelare non solo che, all’interno del circolo, operino due diverse fazioni ma anche intravedere, all’orizzonte, una crisi politica che potrebbe investire in pieno, a breve, l’esecutivo del palazzo di città.

Secondo alcune indiscrezioni, dietro l’intera operazione, vi sarebbe l’occulto obiettivo di delegittimare alcuni attuali assessori della Giunta Monteleone.

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