Avviso di conclusione di indagini al monrealese Nunzio Giangrande e altri due

Il pm di Palermo Paolo Guido ha chiuso l’indagine sull’inchiesta dei Servizi Postali denominata Lost Pay, avviata nel marzo del 2013, quando, tra le altre, erano state poste sotto sequestro 72 agenzie di Palermo e Provincia e denunciate due persone ritenute responsabili. L’avviso di conclusione dell’inchiesta è stato notificato al titolare della società Nunzio Giangrande di Monreale,  a Maria Rita Cangemi, titolare di una delle agenzie affiliate alla società, e al funzionario della Bnl Francesco Silliti. L’indagine era nata dall’esposto di un’agenzia di Latina che appartiene al circuito Poste più che riceveva le proteste dei clienti che segnalavano intimazioni al pagamento da parte di fornitori come Enel, l’azienda del gas palermitana, nonostante avessero pagato le bollette. Nel tempo alla denuncia si sono aggiunte centinaia di querele di privati. Oltre 1500 le persone offese di quello che si appresta a diventare un vero e proprio maxiprocesso. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono l’appropriazione indebita, l’esercizio abusivo dell’attività di pagamento e la violazione del Testo Unico bancario. Archiviate invece le posizioni di tredici titolari di agenzie. Secondo l’accusa, attraverso le agenzie gestite in franchising, da capire se all’oscuro di tutto, gli indagati avrebbero gestito senza l’autorizzazione della Banca d’Italia, un servizio di pagamento di bollettini. Solo che gran parte del denaro versato dagli ignari cittadini non sarebbe mai arrivato a destinazione, fermandosi nei conti dei titolari delle società. Le filiali erano su tutto il territorio nazionale, ma la “Servizi postali” solo in Sicilia ne aveva 50. Giangrande, fin dal primo momento si è dichiarato innocente, sostenendo, anzi di essere lui il truffato. “Non sono il truffatore, ma il truffato – ha sempre affermato – Ho presentato diverse denunce ed ho visto dei timbri falsi su alcune pratiche smistate dalle agenzie”. Giangrande, difeso dall’avvocato Paolo De Simone Policarpo, fonda la sua difesa sulla tesi che qualcuno, a sua insaputa, sul quale indaga anche la procura di Termini Imerese, avrebbe provveduto a falsificare i timbri dei Servizi Postali, utilizzati nel pagamento delle bollette. Proprio su questo argomento Giangrande ha presentato denuncia.

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