Partinico. Non è un trafficante di droga, dimezzata pena a un imprenditore

Un traffico internazionale di stupefacenti sull’asse Sicilia – Germania e con ramificazioni in Olanda, dove gli imputati del processo “Gatto Nero” si sarebbero riforniti di droga. La pena più pesante in primo grado era stata inflitta ad un partinicese Matteo Giovanni Bologna, condannato a 21 anni. E’ l’unico ad essere stato condannato, nonostante contro di lui non ci sia nessuna misura cautelare ed adesso la pena in appello è stata pure dimezzata a 10 anni, dopo l’impugnazione dei legali del padre, gli avvocati Salvo Misuraca e Cinzia Pecoraro. Bologna, 54 anni, sarebbe residente in una cittadina della Germania, dove ha un’azienda che si occupa di illuminazione. Tra Partinico e Trappeto i suoi beni, valutati undici milioni di euro, furono sequestrati nel 2007 e poi confiscati nel 2009 dalla sezione misure di prevenzione del tribunale. La condanna per Matteo Giovanni Bologna è stata dimezzata in appello perché è saltata l’accusa più pesante: non è più considerato un trafficante internazionale di stupefacenti bensì un personaggio che deteneva ingenti quantità di cocaina, da rivendere e spacciare. Tutti gli altri imputati del processo “Gatto Nero”, alcuni partinicesi, sono stati assolti. Il processo aveva oltretutto visto il coinvolgimento di Enzo Fragalà l’avvocato ucciso a Palermo nel febbraio 2010, difendeva proprio Matteo Bologna che fu tirato in ballo durante le indagini sul delitto ma non è stato accertato il suo coinvolgimento, anzi il teste che ha deposto sul caso fu ritenuto inattendibile.

fonte: Giornale di Sicilia

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