Partinico, da ex mafioso a tutor di tre minori

Da ex mafioso a volontario presso la San Vincenzo De Paoli di Partinico, dove da cinque anni e a tutt’oggi fornisce assistenza a circa 800 famiglie indigenti partinicesi, facendo anche da tutor a tre minori con problematiche giudiziarie.

I tre minorenni , sono stati affidati dal carcere minorile Malaspina di Palermo,all’associazione di carità , che ha assegnato proprio a lui, l’incarico di vigilare e seguirli.

E’ la storia di riscatto morale e sociale del partinicese Nunzio Cassarà, 52enne, ex dipendente postale,già condannato per 416 bis , dalla Corte di Appello di Palermo a sette anni di reclusione ( già scontati ,con inizio pena a decorrere dal 2005 ), nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’ulteriore condanna della misura di sicurezza della Casa di Lavoro per altri due anni, questi ultimi da scontare nel Comune di Aquila.   Ma andiamo per ordine.

Al termine del periodo di detenzione (nel 2010), Cassarà ( una volta ritenuto aggregato al clan mafioso dei “ Vitale”- Fardazza) è stato sottoposto , a partire dal 10 dicembre del 2013, alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza,ossia Partinico, per la durata di due anni e fino al prossimo 10 dicembre.

A questo punto ,il suo legale di fiducia l’avvocato Salvatore Causarano del foro di Roma, facendo leva sulla buona condotta mantenuta del suo assistito e sulla scrupolosa osservanza delle prescrizioni impostegli dal giudice di sorveglianza di Palermo ,nonchè sulla sua “ proficua” attività di volontariato, che continua a svolgere presso la San Vincenzo De Paoli,a favore, come detto, degli indigenti e facendo anche da tutor a tre minori con problematiche giudiziarie,ha avanzato richiesta al magistrato di sorveglianza del tribunale di Palermo, di revoca anticipata della misura di sicurezza della libertà vigilata, applicata a Cassarà.

Richiesta accolta dal magistrato di sorveglianza del capoluogo ,Raimonda Tomasino, che ha emesso l’ordinanza di revoca anticipata alcune settimane fa. A motivare il provvedimento del giudice , fra l’altro, come si evince nell’ordinanza, “ la condotta corretta “ riferita anche dai Servizi Sociali, in merito al comportamento del Cassarà .” Una condotta ritenuta consone al contesto, e che ha mostrato, come Cassarà, abbia sempre dimostrato piena disponibilità al confronto”.

Inoltre, come si diceva,e come riferito anche dai Servizi Sociali, lo stesso da cinque anni ,svolge una proficua opera di volontariato presso l’associazione San Vincenzo.

Il magistrato ritenendo,pertanto, che non essendo emerse dalle risultanze processuali, elementi di pericolosità del Cassarà,” in quanto tutte le notizie acquisite hanno indotto a mettere in risalto una condotta improntata ad una vita regolare e che il comportamento tenuto dallo stesso per un lungo lasso temporale sia stato costantemente corretto e in conformità alle prescrizioni impostegli”,ha emesso l’ordinanza di revoca anticipata della misura di sicurezza della libertà vigilata.

Soddisfazione esprime l’avvocato Salvatore Causarano “ Il fatto che il mio assistito – dice – si sia impegnato con dedizione nell’attività di recupero e rieducazione sociale dei minori, dimostra la sua voglia di redenzione e riscatto dal suo passato . Un passato che ha voluto cancellare adottando un comportamento che denota il suo ravvedimento e l’adozione di un sistema di vita improntato al rispetto della legge e delle regole comuni di convivenza”.

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