Giardinello, Tar accoglie ricorso contro scioglimento per mafia. Reintegrati nelle loro funzioni sindaco, giunta e consiglio comunale

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’ex sindaco di Giardinello Giovanni Geloso e dai membri della sua giunta e del Consiglio Comunale che si erano opposti al provvedimento di scioglimento del comune per mafia disposto dal Consiglio dei Ministri.

Si tratta del primo caso in Sicilia che un sindaco viene riammesso nelle proprie funzioni dopo un decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose.

Il Tribunale Amministrativo del Lazio presieduto da Luigi Tosti, “annulla i provvedimenti impugnati, con il conseguente obbligo per l’attuale gestione straordinaria intimata di disporre la piena reintegrazione dei ricorrenti nelle proprie funzioni, con definitivo passaggio delle consegne da effettuarsi entro 30 giorni dalla data della comunicazione in via amministrativa –o della notifica a cura di parte se anteriore – della presente sentenza, ferma restando la validità ed efficacia degli atti dagli stessi perfezionati medio termine e comunque non oltre la predetta data.”

Inoltre, il Tar del Lazio “condanna la resistente Amministrazione del Ministero dell’Interno al pagamento delle spese di giudizio in favore dei ricorrenti, in solido, complessivamente liquidate in Euro duemilacinquecento oltre IVA ed accessori”.

La sentenza depositata stamani, è definitiva e verrà, adesso, notificata al Prefetto di Palermo e alla Commissione Straordinaria che dovrà procedere, appunto, entro 30 giorni, al passaggio delle consegne al sindaco Giovanni Geloso e a tutta la classe dirigente del paese che era stata estromessa dalle sue funzioni.

“Sono felice soprattutto per il paese – dice il sindaco Giovanni Geloso – Giardinello non meritava questa onta; personalmente è stato come riscattare la dignità che il decreto di scioglimento aveva messo in dubbio. Questa sentenza ha ristabilito la legalità. Sono sempre stato sereno e fiducioso, nonostante all’inizio nessuno voleva ascoltarci, ma finalmente giustizia è stata fatta. Ringrazio in particolar modo – conclude il primo cittadino al momento fuori sede – gli avvocati Giovanni Immordino e Salvatore Palazzolo che hanno sempre creduto nella mia buona fede e nel mio operato”.

Il Tar del Lazio “ha accertato la mancata verifica, da parte del Ministero dell’Interno e dei suoi organi che hanno proceduto all’istruttoria, di un ragionevole livello di certezza circa la sussistenza di elementi almeno indiziari d’infiltrazione mafiosa idonei a consentire una così drastica deroga dal principio di rappresentanza democratica, discendendone l’annullamento di tutti gli atti extra ordinem impugnati e –quindi- il conseguente obbligo dei soggetti che, su tale base, sono attualmente preposti al Governo dell’Ente locale in esame, di consentire l’immediato ripristino delle precedenti condizioni di legalità democratica, mediante il tempestivo passaggio delle consegne ai ricorrenti, ovvero ai precedenti titolari, democraticamente investiti delle proprie funzioni ma illegittimamente revocati dai propri incarichi”.

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aiello

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