Partinico. Vito Fiorino (PD): “I dissidenti del partito preferiscono avvelenare i pozzi piuttosto che rimboccarsi le maniche”

“Chi non accetta il confronto, per calcolo, per paura, o peggio per risentimento personale, tradisce i principi di democrazia e partecipazione che rappresentano i valori fondanti del Partito Democratico”. Lo sostiene il vicesegretario del PD di Partinico, Vito Fiorino, commentando il rifiuto da parte della “pattuglia dei dissidenti” a partecipare ad un dibattito televisivo aperto sulle divisioni che hanno lacerato il partito in questo ultimo anno. Invece di continuare a screditare l’immagine dei democratici attraverso i social network, la minoranza avrebbe potuto cogliere l’occasione per esporre le proprie ragioni, ma evidentemente ha prevalso il settarismo cinico di chi preferisce avvelenare i pozzi piuttosto che rimboccarsi le maniche. Con il congresso dello scorso anno la base del partito si è allargata a nuove fasce di elettorato che prima non trovavano rappresentanza nel Pd. Un fenomeno che si è ripetuto in tutta Italia dopo la vittoria di Renzi. A Partinico il Pd, al minimo storico con 7% delle ultime amministrative veniva da due sconfitte consecutive alle comunali dove si era presentato per due volte da solo, o meglio isolato nel panorama politico locale, senza uno straccio di alleato, ne civico e di centrosinistra. Alla vigilia dell’ultimo congresso avevamo proposto al vecchio gruppo dirigente un candidato untario ed una rosa di nomi su cui cercare una convergenza. Ci è stato risposto testualmente: “tra un anno forse potremmo discutere di un vostro ingresso nel circolo di Partinico”. Da li la decisione di presentare un nostro candidato al congresso dove si è affermata una nuova maggioranza ed un nuovo gruppo dirigente che aveva dato all’ex segretario Maria Provenzano un mandato chiaro: sostenere l’amministrazione Lo Biundo e costruire un partito di governo forte, in grado di incidere efficacemente sull’azione amministrativa. Purtroppo l’ex segretario ha tradito il mandato congressuale, voltando le spalle alla stessa maggioranza che l’aveva eletto e bloccando ogni attività politica del circolo. L’elezione di Franca Sicula come nuovo segretario da parte dell’assemblea degli iscritti, con più di 300 preferenze, è riuscita finalmente a sanare questa contraddizione. In quell’occasione la minoranza non ha voluto presentare un candidato alternativo, disertando l’assemblea che rappresenta il massimo organo di sovranità del partito. Inoltre, vista l’assenza di un candidatura alternativa l’assemblea avrebbe potuto estromettere completamente i rappresentanti della minoranza dal coordinamento del circolo. Al contrario si è scelto di garantire lo stesso una rappresentanza ai dissidenti confermando gli stessi componenti eletti nell’ultimo congresso. L’ennesimo segnale di disponibilità al confronto che la minoranza non ha voluto recepire. In un partito autenticamente democratico tutti hanno pari dignità ma alla fine è la maggioranza che decide la linea da intraprendere. Chi si pone in alternativa senza rispettare le regole, chi butta fango sui suoi stessi compagni di partito, chi lavora per distruggere e balcanizzare il circolo per anteporre i capricci personali all’interesse collettivo, rifiutando il dialogo ad ogni costo sta fuori dal partito, non per un editto bulgaro ma per sua stessa scelta. Dietro l’elezione di Franca Sicula non ci sono burattinai o truppe cammellate, ma una comunità di persone che credono nella buona politica e in un modello di partito popolare ed aperto che non sia appiattito nei confronti dell’amministrazione ma che al contrario ne rappresenti il motore programmatico ed ideale. C’è molto lavoro da fare e molto tempo da recuperare, ma il PD di Partinico adesso è pronto a raccogliere questa sfida.