Carini. Tenne prigioniera per due ore l’ex findanzata, condannato ventisettenne
La chiuse in macchina per due ore, la riempì di schiaffi ed offese, le disse che l’avrebbe uccisa.
Un ventisettenne di Carini è stato condannato a un anno e otto mesi, pena sospesa, per minacce, ingiurie, sequestro di persona e lesioni.
Vittima una ragazza di Capaci che dopo aver vissuto un incubo ha denunciato il fidanzato ai carabinieri.
Nello specifico la notte tra l’11 e il 12 ottobre 2013, mentre si trovavano in macchina, restano in panne e il giovane comincia ad inveire contro la fidanzata (oggi ventunenne): le avrebbe detto, stringendole il viso, di essere pronto a farla a pezzi “buttando il corpo in campagna”; l’avrebbe picchiata provocandole un trauma cranico guaribile in giorni 10. Il ventisettenne inoltre avrebbe sottoposto la ragazza non solo a violenze fisiche ma anche a pressioni psicologiche, con frasi del tipo “tu sei femmina, devi soccombere, ti devo insegnare io l’educazione, tu non sei niente, devi portare rispetto”. Più volte poi, l’avrebbe minacciata di morte urlandole “Tutti gli schiaffi che non ti hanno dato i tuoi ora te li do io. Se continui a piangere ti ammazzo. Non me ne frega niente di te. Stanotte ti ammazzo”.
Una storia burrascosa, finita in Tribunale.
Il ventisettenne si è difeso in aula: sarebbe stata lei ad essere gelosa e ad ossessionarlo e pure ad aggredirlo quella notte.
Una versione che non ha convinto i giudici che lo hanno condannato ad un anno ed otto mesi, pena sospesa. Tra l’altro dopo la denuncia presentata dalla ragazza, l’allora pm Vania Contraffatto aveva chiesto ed ottenuto dalla Procura, il provvedimento che vietava al giovane di Carini di avvicinarsi all’ex fidanzata.