Cavalli morti a Monte Iato: uccisi a colpi di lupara
Ritrovati quattro cavalli morti all’interno del parco archeologico di Monte Iato a San Cipirello. Gli animali sarebbero stati uccisi a colpi di lupara. Sull’episodio indagano i carabinieri della stazione cittadina. A fare la macabra scoperta nei giorni scorsi sono stati i custodi dell’area in cui sono presenti i resti dell’antica Iaitas.
E’ così scattata la denuncia ai carabinieri da parte della sovrintendenza ai Beni culturali di Palermo, che gestisce il parco. Sul posto, insieme ai militari, sono giunti anche i veterinari dell’Asp di Monreale. Il luogo del ritrovamento ricade, infatti, all’interno del territorio della cittadina normanna. Tre animali, degli esemplari femmina in stato di gravidanza, sono stati trovati lungo la strada di accesso che conduce agli scavi. Il quarto, un giovane maschio, sotto un dirupo nella campagna circostanti. E’ probabile che, dopo essere stato ferito, l’equino abbia tentato la fuga. Al momento del ritrovamento le carcasse erano già state parzialmente divorate dagli animali selvatici della zona. La prima ipotesi circolata era che i cavalli fossero morti per il freddo, in coincidenza con la forte nevicata di fine anno. L’analisi della carcasse ha invece subito evidenziato delle ferite d’arma da fuoco.
Gli equini sarebbero stati dunque spietatamente abbattuti a colpi di lupara e da distanza ravvicinata. Ipotesi che fa presupporre la presenza di più esecutori armati. Un vero e proprio raid punitivo, dunque, messo in atto probabilmente gli ultimi giorni di dicembre. A suggerire la presenza di più persone è l’evidente difficoltà che avrebbe avuto un solo uomo ad inseguire e fare fuoco contemporaneamente su quattro animali “veloci” per antonomasia. Il primo sparo verso uno di essi avrebbe, infatti, messo in fuga il resto della mandria.
Dunque lo scenario appare ancora più inquietante. Per questo i carabinieri di Monreale e la Procura di Palermo hanno condotto finora le indagini col massimo riserbo. La notizia è trapelata solo ieri mattina. Prima la neve, che ha costretto alla chiusura il parco, e poi le festività di Capodanno hanno contribuito a ritardare la scoperta. Gli animali, privi di microchip di riconoscimento e lasciati allo stato brado, apparterrebbero – infatti- ad un imprenditore sancipirellese noto da tempo alle forze dell’ordine. L’uomo, il 31 dicembre, aveva segnalato alla caserma la scomparsa di quattro cavalli. L’ipotesi più accreditata finora è dunque che qualcuno abbia voluto lanciargli un inequivocabile avvertimento. (*LEAS*)
Leandro Salvia