Scandalo all’Ars. Spese pazze con fondi pubblici, 97 indagati
Dovrebbero presentarsi lunedì davanti ai pm di Palermo i tredici deputati regionali siciliani coinvolti nell’indagine sull’uso illegittimo dei fondi dei gruppi ai quali ieri è stato notificato un invito a comparire. L’inchiesta riguarda 97 parlamentari e 14 tra dipendenti e consulenti dei gruppi dell’Ars. Per tutti l’accusa è di peculato. La finanza ha passato al setaccio i documenti relativi alle spese dei gruppi della scorsa legislatura e di quella precedente. Al momento gli inviti a comparire sono stati inviati dalla procura di Palermo a tredici capigruppo delle due precedenti legislature, alcuni attualmente deputati all’Ars: Innocenzo Leontini, Rudy Maira, Cataldo Fiorenza, Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco. Tra le decine di indagati ci sono pure il presidente dell’ARS Giovanni Ardizzone, il suo predecessore Francesco Cascio, l’ex governatore Raffaele Lombardo, il segretario regionale del PD Giuseppe Lupo, Gaspare Vitrano arrestato nel 2011 per un presunto giro di mazzette per il fotovoltaico, Cateno De Luca finito in carcere nello stesso anno per abuso di ufficio, Luigi Gentile arrestato nell’operazione “Grandi Eventi”, Davide Faraone, responsabile del Welfare del PD nella nuova segreteria di Matteo Renzi ed ancora Franco Mineo, Pino Apprendi, Nino Dina, Toto Cordaro e tanti altri politici siciliani. La notizia dell’inchiesta sull’assemblea regionale è stata data in aula, da Antonello Cracolici, durante la discussione sul maxi emendamento per assegnare le ultime risorse della Finanziaria. Prendendo la parola, il deputato del PD ha detto “scusate, interrompo i lavori per dire che sono indagato. Non mi viene contestato –ha aggiunto- di aver messo un euro in tasca”. Sono 29 gli attuali parlamentari coinvolti nell’inchiesta che si aggiungono agli altri cinque raggiunti da altri provvedimenti giudiziari. L’indagometro dell’Ars sale dunque a ben 34 onorevoli sui novanta inquilini di Sala D’Ercole. Ammonta a 52,9 milioni il budget gestito dai gruppi parlamentari nella scorsa legislatura finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Palermo che indaga sulla spesa dei fondi pubblici. Un’inchiesta avviata nell’ottobre del 2012. Praticamente con i fondi destinati al funzionamento dei gruppi parlamentari sarebbe stato acquistato di tutto: borse, cravatte, profumi delle marche più prestigiose, soggiorni in alberghi di lusso, cene nei migliori ristoranti e addirittura il rimborso per l’acquisto dei fumetti di Diabolik, la mancia di un euro in una focacceria, le cialde del caffè, i gelati, la revisione del proprio ciclomotore, il pagamento di una multa, il regalo per il matrimonio del figlio di un deputato, l’acquisto di I Pad e di stufe. Fondi pubblici che sarebbero stati utilizzati per scopi personali con disinvoltura dagli inquilini di Sala d’Ercole. Ma l’indagine della Procura della Repubblica di Palermo sulle spese dei gruppi parlamentari dell’Ars e’ appena agli inizi. L’ingente quantitativo di carte e documentazione vagliata dai militari del Nucleo della tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza sara’ inviata anche alla Corte dei Conti. Le fiamme gialle hanno infatti chiesto l’autorizzazione per l’invio dei documenti ai magistrati contabili alla Procura che ha dato l’assenso. Il reato penale ipotizzato e’ il peculato mentre la Corte dei conti dovrebbe accertare il danno erariale