Mafia, azzerata la rete di protezione di Matteo Messina Denaro: 30 arresti tra Palermo e Trapani. “Mai così vicini al superlatitante”
Terra bruciata attorno al super latitante Matteo Messina Denaro. Un’imponente operazione all’alba di oggi ha messo in ginocchio la mafia nel trapanese e nel palermitano. Un blitz interforze ha azzerato la rete di protezione del capomafia di Castelvetrano e fornisce la prova della sua presenza sul territorio.
Il boss infatti gestiva il clan attraverso contatti diretti con la sorella, Patrizia Messina Denaro, 43 anni, da alcune ore finita in carcere assieme ad altre ventinove persone.
La donna era il punto di collegamento tra il fratello ricercato e i mafiosi già in carcere.
Matteo Messina Denaro non può contare più, nemmeno sul suo portavoce ufficiale il nipote Francesco Guttadauro, 28 anni e il suo cassiere di fiducia, il cugino imprenditore Giovanni Filardo, arrestato insieme a tutta la sua famiglia. Gestivano i soldi che giravano nelle rete della mafia, per il sostentamento del latitante e dei familiari. Fermati anche altri due cugini del ricercato, Lorenzo Cimarosa e Mario Messina Denaro che gestivano un articolato circuito imprenditoriale, che assicurava di fatto il controllo quasi monopolistico nel settore dell’edilizia per realizzare aree industriali, strade, parchi eolici e ristoranti.
Il reato di scambio elettorale politico-mafioso viene contestato invece a Aldo Roberto Licata candidato alle ultime elezioni politiche nella lista Grande Sud-Mpa e non eletto. Gli investigatori non hanno dubbi, Matteo Messina Denaro si trova in zona e impartiva ordini attraverso la sorella. Nell’indagine emerge anche la preoccupazione del super boss, per la possibile collaborazione con i magistrati del suo ex braccio destro già in cella, Giuseppe Grioli: “non toccatelo perchè se parla può fare danno” avrebbe fatto sapere attraverso la sorella.
Le forze dell’ordine hanno scoperto anche la pressione del pizzo esercitata sul territorio, perfino nei confronti di cittadini che avevano ereditato grosse somme di denaro. I reati contestati sono, associazione mafiosa, voto di scambio, estorsione e intestazione fittizia di beni. Sequestrati anche 5 milioni di euro di complessi aziendali riconducibili a Matteo Messina Denaro. In manette in tutto sono finite 30 persone tra Castelvetrano, Campobello di Mazara, palermo, Erice, Napoli, Milano, Salemi, Paceco. Tra i fermati c’è anche un carinese, Girolamo Cangialosi.
“Credo che non siamo mai arrivati così vicini come oggi a Matteo Messina Denaro. E’ una delle più importanti operazioni degli ultimi tempi. Le attività hanno consentito di confermare il ruolo che nel trapanese ancora esercita il latitante”. Lo ha detto il comandante del Ros, Mario Parente, commentando l’operazione che questa mattina ha portato all’arresto di trenta persone. “Le attività economiche e le scelte strategiche dell’organizzazione – ha aggiunto – confermano che Matteo Messina Denaro dirige le cosche trapanesi e ha un ruolo rilevante in Cosa nostra siciliana. Uno degli arrestati, Lupino, fungeva da tramite tra la mafia trapanese e le altre province”.
“In una delle conversazioni intercettate – ha spiegato – si fa riferimento a quanto sia onerosa la latitanza di Messina Denaro e quanto sia importante recuperare proventi”.
ELENCO ARRESTATI
Ecco l’elenco delle persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare: Antonella Agosta (Germania), Matteo Agosta (Palermo), Francesca Maria Barresi (Castelvetrano), Girolamo Cangialosi (Carini), Lea Cataldo (Campobello di Mazara), Lorenzo Cimarosa (Castelvetrano), Aldo Tonino Di Stefano (Campobello di Mazara), Francesco Fabiano (Paceco), Floriana Filardo (Salemi), Giovanni Filardo (Castelvetrano), Valentina Filardo (Salemi), Francesco Guttadauro (Palermo), Girolama La Cascia (Castelvetrano, è accusata di favoreggiamento per non avere denunciato una presunta estorsione subita), Aldo Roberto Licata (Palermo), Antonino Lo Sciuto (Castelvetrano), Francesco Luppino (Campobello di Mazara), Giuseppe Marino (Palermo), Michele Mazzara (Paceco), Mario Messina Denaro (Castelvetrano), Patrizia Messina Denaro (Castelvetrano), Antonella Montagnini (Milano), Vincenzo Peruzza (Castelvetrano), Giuseppe Pilato (Erice), Rosario Pinto (Palermo), Nicolò Polizzi (Campobello di Mazara), Pietro Luca Polizzi (Castelvetrano), Francesco Spezia (Erice), Salvatore Torcivia (Palermo), Vincenzo Torino (Napoli), Giovanni Faraone (Palermo).