Autotrasportatori. Si spacca il fronte della protesta, distributori di benzina presi d’assalto [VIDEO]
Si spacca il fronte della protesta. Le sigle Aias e Forza d’urto, rappresentate da Pippo Richichi e Carmelo Lampuri e che raggrupperebbero la maggior parte di autotrasportatori siciliani, hanno deciso di non aderire allo sciopero in programma da lunedì, dopo l’accordo raggiunto ieri pomeriggio al tavolo della prefettura di Catania con i governi nazionale e regionale. “Soddisfazione per l’atteggiamento di grande responsabilità dimostrato dalle imprese di trasporto” è stata espressa dal sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione. “Il mondo agricolo – afferma – viveva una preoccupazione particolare, dato che la scorsa protesta aveva portato danni per 500 milioni di euro. Non possiamo che apprezzare l’atteggiamento costruttivo di Aias e Forza d’Urto, ma è chiaro che da questo momento in poi il nostro impegno sarà massimo.”
Confermano la protesta invece, i Forconi che faranno scattare i blocchi da lunedì.
“Ci sono troppe categorie martoriate dalla crisi – dice Mariano Ferro – Sapevamo che l’Aias all’ultimo momento avrebbe fatto un passo indietro. Ma la nostra protesta è già programmata da mesi e andrà avanti. Noi non ci fermeremo”.
Lo stop ai trasporti era stato indetto unitariamente, dalle 22 di domenica. Era previsto il blocco nazionale dell’autotrasporto che sarebbe durato fino al 13 dicembre. La protesta doveva essere contro la politica del governo nazionale al quale forconi e autotrasportatori rimproverano comunque di non aver inserito nella legge di stabilità nessuna misura urgente per l’autotrasporto.
Nonostante il fronte della protesta si sia spaccato, da ieri pomeriggio i distributori di carburante di città e dei paesi della provincia sono stati presi d’assalto, con lunghe code di automobili in fila. Diversi quelli che hanno esaurito le scorte, mentre sono stati moltissimi gli automobilisti che hanno atteso oltre un’ora per riempire il serbatoio. Una “precauzione” che con la revoca del blocco forse però si è rivelata inutile. La psicosi della protesta ha portato anche a far scarseggiare alcuni alimenti nei supermercati.