Regione, istituita unità di crisi sui precari

Si è insediata alla Regione siciliana l’unità di crisi sulla vertenza precari. Un ‘esercito’ di circa 20mila persone, il cui futuro è a rischio dopo lo stop alla loro stabilizzazione previsto dal decreto sulla pubblica amministrazione convertito in legge. Ieri si è tenuta la prima riunione del tavolo ternico propedeutico che il Governo regionale dovrà avviare con Roma. L’Esecutivo regionale dovrà, infatti, mettere a punto una norma da inserire nella legge di stabilità nazionale che superi i vincoli imposti sulla spesa e sulla dotazione organica almeno per consentire ai Comuni dell’Isola di procedere alle proroghe. “Il tavolo che si è avviato alla Presidenza della Regione per individuare le soluzioni sul precariato siciliano ha un senso solo se lavora in maniera permanente fino al 31 dicembre con l’intento di garantire le proroghe a tutti i lavoratori precari ed avviare i percorsi di stabilizzazione”, spiegano i segretari della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil a conclusione dei lavori del primo incontro. L’obiettivo, come spiegano le parti sociali, è individuare “ipotesi di lavoro praticabili e credibili”. “Tuttavia – concludono i sindacalisti – ci sono ancora molti aspetti da chiarire soprattutto per addivenire alla norma regionale che dia riferimenti certi a Regione e Comuni sia in termini di incentivi che di penalizzazioni per realizzare i percorsi d stabilizzazione e chiudere una volta e per tutte con la nera stagione del precariato siciliano”, adottando piani di razionalizzazione della spesa e ristrutturazione che portino ad un effettivo e certificato risparmio.

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