Aeroporti. Potrebbero allungarsi i tempi per la privatizzazione di Punta Raisi. Per Birgi servono 3 milioni

Potrebbero allungarsi i tempi per la privatizzazione dell’aeroporto di Palermo. A rallentare l’operazione sarebbe la Provincia di Palermo che sta valutando la vendita delle proprie quote della Gesap. L’assemblea che avrebbe dovuto decidere sulla privatizzazione si terrà giovedì, ma secondo quanto riportano organi di stampa, potrebbe a questo punto trasformarsi in un incontro propedeutico. Secondo alcune voci di corridoio, però, il rallentamento della Provincia rientrerebbe in realtà in un progetto ben più ampio messo in campo dalla Regione che ha proceduto alla nomina dei commissari in tutte le province che entro l’anno dovrebbero sparire, anche se potrebbero essere prorogate. A Palermo potrebbe ripetersi quindi quanto successo a Trapani, dove la Regione ha acquistato le quote della Provincia, ovvero il 49 per cento della società. Una proposta che piace a lavoratori e sindacati di Punta Raisi e che è stata ufficialmente inoltrata al presidente della Regione. Una risposta ufficiale ancora non c’è, ma a quanto pare in ambienti governativi la proposta non sarebbe per niente dispiaciuta, magari in vista della tanto annunciata compagnia di bandiera isolana.

All’aeroporto di Trapani invece, adesso si lavora per rinnovare il contratto con la Ryanair, senza il quale, lo scalo di Birgi andrebbe inesorabilmente verso il collasso. Grazie infatti alla nota compagnia irlandese, passano dal “Vincenzo Florio”, circa due milioni di passeggeri l’anno. Servono 3 milioni di euro. Senza la Provincia, saranno i Comuni a dover uscire i soldi. La quota per ogni Ente è determinata da quattro parametri: i posti letto, la popolazione, le presenze turistiche dell’anno scorso e la distanza dall’aeroporto. C’è già una proposta di accordo che prevede per i Comuni di Trapani e Marsala un contributo annuo di 300.000 euro, per i comuni di Castelvetrano, Favignana e San Vito Lo Capo: 160.000 euro ciascuno. 120.000 euro per i comuni di Castellammare del Golfo, Valderice, Erice e Mazara del Vallo. 60.000 euro per i Comuni di Alcamo, Custonaci, Petrosino e Pantelleria. 30.000 euro per i comuni di Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Paceco e Salemi. E poi gli altri comuni con una quota minore. Soldi che entreranno nelle case dei municipi, attraverso la tassa di soggiorno (2 euro a notte) che dovranno pagare i turisti per dormire in provincia di Trapani.

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