Acqua. Per il futuro del servizio si fa avanti anche l’Amap

Detta le condizioni l’assessore di Palermo Cesare La Piana per affidare all’Amap il servizio idrico che prima del fallimento era gestito da Aps.
“Sono indispensabili tre condizioni perché ciò sia possibile sotto il profilo pratico e formale – si legge in una nota- deve essere chiaramente individuato il territorio di competenza, che non può essere discontinuo o “a macchia di leopardo”, al fine di garantire l’efficienza del servizio; va data certezza di disponibilità delle risorse per non far ricadere su Amap i problemi che hanno portato al fallimento di Aps, con conseguenze ancora più gravi; è necessario un provvedimento normativo che renda formalmente possibile per il Comune di Palermo e la sua partecipata, la stipula dei contratti di lavoro con i dipendenti ex Aps, oggi impossibile per i limiti imposti dal Patto di Stabilità”.
Lunedì è prevista l’assemblea dei sindaci della provincia di Palermo, che sono chiamati a decidere se affidare temporaneamente il servizio all’Eas così come proposto dalla Regione. Ma negli ultimi giorni si è fatta avanti anche l’Amap e tutto dunque torna in discussione. In realtà l’azienda del comune di Palermo potrebbe essere interessata anche al dopo, ovvero alla gestione del servizio in pianta stabile, ma solo a patto di non farsi carico dei debiti e dei crediti inesigibili della fallita Aps e con la certezza degli introiti da parte dei comuni interessati.
Sulla delicata questione dell’acqua nel palermitano interviene la deputata Valentina Palmeri del Movimento 5 Stelle. “ Non ci sembra che l’Eas abbia la solidità finanziaria e la liquidità per gestire il servizio. Quaranta giorni fa – continua la Palmeri- abbiamo presentato all’Ars una mozione ed un ordine del giorno urgenti per portare il problema davanti al Parlamento, ma i nostri atti non sono mai sbarcati in Aula. Intanto è indispensabile che prima di creare il nuovo soggetto transitorio che gestisca il servizio, si tutelino i 200 lavoratori, che la Provincia di Palermo assuma la gestione e che si attivi la procedura d’urgenza all’Ars per l’approvazione della nuova legge di riordino del settore idrico in Sicilia”. “Sul crack di Aps – attacca la parlamentare 5 stelle – pesano le scelte dei sindaci. Si tratta di un fallimento annunciato per le scelte politiche”.

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