Regione, gli assessori Pd non si dimettono

Per il momento gli assessori del Pd non si dimettono dalla giunta Crocetta. Nelli Scilabra e Mariella Lo Bello lo hanno dichiarato senza indugi. Luca Bianchi attende una chiarimento politico da parte del Pd e Nino Bartolotta ha dichiarato che la sua corrente “innovazioni” sta cercando di mediare tra le varie posizioni dei democratici. La Scilabra si dice offesa dalle parole del segretario PD Giuseppe Lupo: “Non accetto che ci definisca inadeguati”. Le parole dell’assessore all’Economia, Luca Bianchi, risuonano meno dure ma ugualmente dirette: “sono qui per difendere il lavoro svolto da questa giunta.” Non manca nemmeno l’assessore al Territorio Nino Bartolotta di dare la sua steccata al Pd: “Su alcuni provvedimenti non abbiamo chiesto l’accordo col Pd, è vero. Ma sulla formazione ad esempio avremmo ricevuto risposte imbarazzanti. Ci avrebbero detto di temporeggiare”.
L’appoggio esterno al governo, come annunciato ieri dal segretario Giuseppe Lupo, non basta, secondo l’assessore Luca Bianchi.

Intanto dal Pd soffiano ancora venti di guerra. Lupo ribadisce che chi non si dimette è fuori dal Partito Democratico. I renziani invece, guidati da Fabrizio Ferrandelli, chiedono al Pd di mettere la questione nel cassetto. “Siamo equidistanti tra il partito e il governo – dichiara – Ma non possiamo permetterci di gettare a mare un’occasione storica come questa”. Il problema dei numeri in aula però resta. “Governerò chiedendo l’approvazione dei singoli atti – ha tagliato corto Crocetta – e se il Pd non voterà i provvedimenti che interessano ai siciliani, se ne assumerà la piena responsabilità. Se il partito democratico vuole ricucire con me, io sono pronto. Ma mettano da parte la questione del rimpasto. Non si farà ”.
Fallito il tentativo del governo al fianco dei grillini, il presidente Crocetta non ha mai, comunque, chiuso alle opposizioni. Anche quelle più marcatamente di centrodestra. “La vera opposizione – ha detto il governatore – l’ha fatta il Pd”.
E dal centrodestra, in effetti, ecco giungere qualche apertura. Nonostante le puntualizzazioni del capogruppo del Pdl Nino D’Asero (“siamo e restiamo all’opposizione”), infatti, non sono mancate le manifestazioni di disponibilità al dialogo. Nello Musumeci, pur giudicando in maniera molto dura l’operato del governo, ha aggiunto: “Il presidente della Regione venga in aula e dica qual è il nuovo perimetro della sua maggioranza. Altrimenti faccia un appello istituzionale che vada al di là degli schemi di partito, unisca il parlamento attorno ad alcuni punti prioritari e su quelli chieda la fiducia: solo così potrà sottrarsi davvero a quelli che lui stesso chiama “ricatti” del suo partito”.

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