Mala Gestio – Grandi Eventi. Scarcerata la moglie di Giacchetto; Bruxelles nega i rimborsi alla Regione

E’ stata scarcerata ieri perche’ ritenuta estranea ai fatti Concetta Argento, moglie del pubblicitario Fausto Giacchetto, arrestata con lui e altre 15 persone mercoledi’ nell’ambito dell’inchiesta “Mala Gestio – Grandi Eventi” sugli appalti per i grandi eventi della Regione e i programmi della formazione professionale. Alla donna, il Gip Luigi Petrucci ha imposto l’obbligo di dimora a Bagheria e Santa Flavia. Giacchetto, secondo l’accusa, era il manovratore di un sistema che si fondava sulle tangenti a politici e alti burocrati regionali, sia sotto forma di contributi elettorali sia di vantaggi di varia natura, come viaggi e abbonamenti allo stadio. Un sistema di cui Concetta Argento non era partecipe, ha ritenuto il Gip Petrucci dopo i chiarimenti forniti dalla donna nell’interrogatorio. “Non sapevo nulla, faceva tutto mio marito, sono una casalinga e non sapevo di essere titolare di una azienda, di una partita Iva, di aver venduto case e poi intascato caparre. Nulla di nulla”, ha affermato Concetta Argento. La donna è figlia di un ex concessionario Parmalat, che dopo lo scandalo che travolse il gruppo emiliano ebbe -secondo quanto scritto dal Giornale di Sicilia- il problema di restituire un paio di milioni di euro. Da qui, con la scusa di dover sottrarre i beni di famiglia a possibili aggressioni di creditori di Parmalat, il sistema delle vendite solo simulate di immobili. Per traferire soldi dalle società, formalmente intestate ai prestanome di Giacchetto, allo stesso manager, si stipulavano contratti preliminari, poi non onorati. E Concetta Argento -ma il denaro sarebbe finito al marito- incassava caparre per centinaia di migliaia di euro. Intanto, proseguono gli interrogatori delle persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta “Mala Gestio – Grandi eventi”. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Francesco Riggio, ex presidente del Ciapi e personaggio chiave dell’inchiesta. Essendo stato arrestato a Roma doveva essere interrogato in rogatoria dal gip della Capitale. Il suo legale, l’avvocato Sal Mormino, non ha escluso che Riggio chiederà di essere interrogato dall’autorità giudiziaria di Palermo. Lo stesso ha fatto l’ex assessore regionale, Gian Maria Sparma, anche lui in carcere a Roma. Sparma, assistito dall’avvocato Maurilio Panci, non ha risposto ma ha presentato la documentazione che dimostrerebbe come da oltre un anno l’indagato non abbia alcuna carica pubblica, lavorando per un’azienda di servizi romana. Per il suo avvocato non sussisterebbero quindi le esigenze cautelari. Anche Sparma chiederà di essere sentito dai pm palermitani. Sono già stati ascoltati Giacchetto, gli imprenditori Luciano Muratore e Pietro Messina, Domenico Di Carlo e l’ex dirigente regionale Rino Lo Nigro. Nell’inchiesta sono coinvolti, con le accuse di corruzione e illecito finanziamento ai partiti, decine di politici. Mentre sul fronte dei “Grandi Eventi” adesso sono quasi persi 60 milioni di euro che Bruxelles non vuol saperne di rimborsare. I soldi sono quelli della misura 3311 del piano di spesa dei fondi europei che arrivavano all’assessorato regionale al Turismo. Lunedì è fissato un vertice fra il nuovo assessore al ramo Michela Stancheris e i dirigenti di Bilancio e Programmazione. Bisognerà decidere cosa salvare di tutto quanto è stato finanziato con questi 60 milioni, il resto sarà decertificato e la Regione dovrà caricarlo sul proprio bilancio

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