The end, due assolti al processo d’appello contro la mafia di Partinico

Due assolti nel processo d’appello contro la mafia di Partinico, denominato “The end”. Altre otto condanne ridotte, due scarcerazioni e un ricorso dichiarato inammissibile, quello di uno dei figli del boss Vito Vitale, Leonardo, che dovra’ scontare 11 anni e 4 mesi. La sentenza e’ della sesta sezione della Corte d’appello di Palermo che ha in parte accolto le richieste della difesa e per il resto condiviso la linea della Procura generale. L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Monreale, aveva riguardato una serie estorsioni, almeno otto, realizzate attraverso attentati dinamitardi e incendi. Il processo si e’ svolto in abbreviato e in tribunale la sentenza era stata pronunciata dal Gup Michele Alajmo, l’11 aprile 2012. La Corte d’appello, presieduta da Biagio Insacco, ha confermato il diritto al risarcimento del danno per tutte le parti civili costituite, tra Comuni del circondario e associazioni antiracket. Condannato uno di coloro che erano stati scagionati in primo grado: si tratta di Ambrogio Corrao, che ora ha avuto sei anni e due mesi. Assolto (ma per lui si tratta di una conferma) Giovan Battista Tagliavia. La sentenza del tribunale e’ stata ribaltata in positivo per Francesco Alfano, adesso assolto, dopo che in primo grado era stato condannato a 8 anni e 9 mesi. Cambia la posizione di Alfonso Bommarito, che aveva avuto 10 anni e 9 mesi, ma ha beneficiato di assoluzioni parziali ed e’ stato condannato adesso a 9 anni; lieve sconto anche per Pietro Orlando, che ha ottenuto la riduzione della multa a 800 euro e la conferma della pena di 4 anni e 4 mesi; Elviro Paradiso scende a un anno e otto mesi (da 8 anni, un mese e 10 giorni); Roberto Pitarresi a 9 anni e 4 mesi (la riduzione e’ di 4 mesi); Santo Daniele Salvaggio 8 anni (da 10 anni e 4 mesi); Giovanni Vitale a 6 anni e 3 mesi (7 mesi in meno). Mancava la querela invece per Francesco Tagliavia, che si e’ visto cosi’ cancellare la condanna a 9 mesi per danneggiamento. Alfano e Paradiso sono stati subito rimessi in liberta’. (AGI) .

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